
Caduta l’ipotesi che fosse una. setta e della riduzione in schiavitù, il fascicolo era passato a Siena dove si è svolto il processo per gli altri reati (foto d’archivio)
di Laura Valdesi
Obbligate a fare sesso come cura, secondo la tesi della procura. Finite in una sorta di ’cerchio magico’ di rapporti dove a svolgere la funzione di guide spirituali dell’Associazione ’Nautilus Xenolid’ erano un 50enne di Montepulciano e la sua ormai ex, che ha già chiuso anni fa il conto con la giustizia relativamente ad un solo presunto episodio di violenza. Il deus ex machina della vicenda giudiziaria sarebbe stato dunque proprio l’imprenditore poliziano, sostiene l’accusa. Sempre presente in aula durante il dibattimento, iniziato quasi 3 anni fa e svolto a porte chiuse, mercoledì non era invece in tribunale per ascoltare la requisitoria del pubblico ministero Silvia Benetti. Due ore nelle quali ha ricostruito la vicenda e chiesto che il 50enne venga condannato a sei anni e 10 mesi per i reati di violenza sessuale (per alcuni episodi l’ipotesi è sembrata anche al magistrato insussistente), di maltrattamenti in famiglia (tale sarebbe stata considerata, in pratica, l’associazione) che sarebbero avvenuti durante i corsi e di esercizio abusivo della professione di psicologo e psicoterapeuta. A parlare dopo il pm è stato l’avvocato Eleonora Meioli nell’interesse di due parti civili. Le restanti sono previste nell’udienza dell’8 ottobre in cui inzierà anche la difesa con l’esposizione delle ragioni dell’imputato da parte dell’avvocato Luigi Paganelli. Salvo novità, dunque, la sentenza su questo caso molto delicato arriverà, repliche permettendo, il 22 ottobre con le conclusioni dell’altro avvocato, Michele Vaira, che assiste il 50enne.
Sono stati ascoltati decine di testimoni nel corso di questi tre anni di udienze, per quattro ore ha fatto dichiarazioni spontanee l’imputato raccontando la sua verità. Undici le parti offese, tra le quali tre uomini che vivono fra la Valdichiana e l’Umbria. Quanto alla vicenda si è dipanata fra Montepulciano, la Germania, Volterra e Castiglione del Lago, infine a Portogruaro nel Veneto. In questi luoghi, secondo l’accusa iniziale, fra il 2016 e la primavera del 2019 sarebbero stati compiuti i reati dalla guida spirituale di ’Nautilus Xenolid’. A finire in questa sorta di ’cerchio magico’ persone fragili, chi aveva perso il compagno, chi aveva parenti gravemente malati. Venivano realizzati una sorta di amuleti, ancora la procura, e dei presunti gel magici che rientravano nell’ambito delle teorie energetiche volte ad attrarre flussi benefici. Ipotesi che la difesa nel corso del processo ha cercato di smontare.