DIEGO MANCUSO
Cronaca

Siena, la stagione si apre con il botto: pienone di turisti, boom Valdorcia

In tutta la provincia elevato numero di presenze di stranieri e di italiani che hanno approfittato del ponte. Bartoli, sindaco di San Quirico: “Afflusso altissimo, amministrazioni e operatori hanno lavorato bene”

Il centro storico di Pienza preso d’assalto da numerosi turisti

Il centro storico di Pienza preso d’assalto da numerosi turisti

Siena, 5 maggio 2025 – Dai droni, a caccia di inquadrature esclusive, ai pellegrini, in cammino con bastone e zaino d’ordinanza, tutta (o quasi) la gamma di possibili utenti della superficie terrestre - e dell’aria che la avvolge - è sembrata radunarsi in Val d’Orcia, nel lunghissimo ‘ponte’ che ha unito la Pasqua (20 aprile) al fine settimana del 1 maggio.

Un’umanità allegra e cosmopolita che ha appunto scelto la modalità che gli è più consona (pullman, camper, auto, moto - in numero elevatissimo -, bici, a trazione elettrica e umana, fino ai cavalli) per muoversi in questo spettacolare paesaggio, fare vacanze brevi o lunghe e cercare di godere l’aspetto preferito di una terra generosa.

Che, nonostante qualche sussulto dell’inverno, si sia trattato di un periodo straordinariamente favorevole per il turismo a Siena e provincia, lo dimostra anzitutto l’afflusso di visitatori italiani ed esteri registrato, durante i ‘ponti’, nella città capoluogo.

Ma testimonianze di presenze particolarmente numerose giungono, per esempio, anche dalla Val di Chiana, vivacizzata dagli eventi della Capitale toscana della cultura, o dall’Amiata che, in anticipo rispetto alla tradizionale apertura di stagione di giugno, ha avuto come frecce al suo arco il clima e i percorsi per gli amanti delle mountain-bike. A confermare il ruolo della Val d’Orcia ‘regina’ del turismo di primavera, è Marco Bartoli, giovane sindaco di San Quirico d’Orcia, Comune capofila dell’Ambito turistico che comprende anche Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza e Radicofani.

“La sensazione chiara, relativa a San Quirico, la realtà che ho avuto sott’occhio tutti i giorni – conferma Bartoli –, è di un incremento di persone, con un afflusso altissimo, superiore alla media del periodo, e con tanti italiani, per i quali la Liberazione e il 1 Maggio rappresentano un’opportunità di vacanza. Avvicinandosi la Pasqua, avevamo fatto delle stime da cui era emersa un’occupazione delle strutture vicina al 90 per cento, soprattutto nei fine settimana, che i fatti hanno confermato. Naturalmente ci siamo confrontati tra sindaci dell’Ambito e la situazione, in Val d’Orcia, appare uniforme”.

Cosa può aver particolarmente funzionato per ottenere questo risultato? “Credo – risponde Bartoli – che siamo arrivati al punto d’incontro ideale tra il grande lavoro svolto nel passato dalle amministrazioni per farsi conoscere, per costruire un’immagine corretta del territorio, e quello svolto attualmente dagli operatori: in queste condizioni la Val d’Orcia si vende da sola, per la sua bellezza”. Che impressione le fa sapere che milioni di foto scattate a Vitaleta, ai cipressini o alla Collegiata, sta girando per il mondo? “È un motivo di orgoglio per una paese di duemila anime che è così ammirato e che, come mi viene raccontato di continuo, da ogni angolo del mondo, viene scelto come simbolo della Toscana”.

Qual è ora la sfida per la Val d’Orcia? “Dobbiamo mantenere i nostri centri abitati, il nostro patrimonio naturale, senza snaturarli. Su questo noi cinque sindaci siamo d’accordissimo: solo un paese in cui il cittadino è soddisfatto può accogliere con il sorriso sulle labbra - e dunque nel modo migliore - il turista”, conclude Bartoli.