
Il professor Bruno Frediani, direttore del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze dell’Università di Siena
Siena, 10 luglio 2025 – Università e Scotte tornano a reclutare professionisti medici di alto profilo, per l’attività ospedaliera ma anche per la didattica universitaria: si è appena concluso un concorso universitario per professore in cardiochirurgia. E’ il professor Sandro Sponga, specializzatosi alla scuola di Padova e oggi a Udine: a darne notizia è il professor Bruno Frediani (in alto a destra), direttore del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze dell’Università di Siena.
Professore, soddisfatti di questo esito?
«Ha vinto il concorso il professor Sandro Sponga. Viene da Udine, si è formato anche all’estero e possiede una significativa esperienza chirurgica e un curriculum accademico di tutto rispetto. Siamo molto soddisfatti, poiché costituirà un rafforzamento importante per la cardiochirurgia senese».
Quale contributo pensa possa portare e quando prenderà servizio?
«Il suo curriculum ci consentirà di recuperare la Scuola di Specializzazione in cardiochirurgia, persa 8 anni fa e di avere nuovamente specializzandi che si formano a Siena, che in prospettiva possono scegliere la nostra azienda come luogo di lavoro. Oltre l’80 per cento dei nostri professionisti si sono formati a Siena, pertanto, disporre delle scuole di specializzazione è una delle garanzie per attrarre i giovani e trattenerli nell’Azienda. Questo consentirà di avere più possibilità di selezionare i più capaci a dare un contributo al miglioramento delle prestazioni sanitarie e delle attività di didattica e di ricerca, che sono strettamente interconnesse. Più in particolare la lunga esperienza del professor Sponga in ambito trapiantologico darà continuità e nuova linfa ad un programma, attualmente portato avanti da validissimi professionisti, alcuni dei quali tuttavia sono prossimi alla pensione. La data della presa di servizio sarà definita a breve, tuttavia, ritengo entro l’inizio del prossimo anno accademico che parte il 1° novembre».
Nell’operazione l’AouS ha avuto un ruolo?
«L’AouS ha finanziato il posto e, pertanto, condiviso il profilo assistenziale, che il vincitore avrebbe dovuto possedere, con il Dipartimento universitario da me diretto. Il recupero della scuola di specializzazione e l’irrobustimento del programma di trapianto di cuore sono stati gli obiettivi che hanno guidato l’AouS in questa operazione, completamente condivisa dall’Università. L’AouS sta avendo un ruolo importante nel sostenere lo sviluppo di varie discipline e la programmazione congiunta dei ruoli universitari dell’area medica fra Ateneo e l’AouS è valore aggiunto per le nostre attività. E’ un’esperienza che altre aziende miste dovrebbero replicare e che al momento riveste un carattere di unicità in tutta Italia».