"Una data certa e protocolli sanitari severi Vogliamo lavorare in modo continuativo"

Commercianti, esercenti e ristoratori di Siena alzano la voce nella giornata che vedrà manifestazioni di protesta a Firenze e a Roma

Commercianti

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di Cristina Belvedere

"Vogliamo riaprire in sicurezza e con continuità". E’ l’appello che commercianti, ristoratori ed esercenti lanciano al Governo dopo mesi di continuo ’stop and go’ in termini di attività. Oggi sono previste manifestazioni sia a Roma, davanti a Montecitorio, che sotto la Prefettura di Firenze. A scendere in piazza saranno gli aderenti a Fipe-Confcommercio e diverse sigle dei ristoratori, tra i quali anche Tni, che conta numerosi aderenti a Siena e provincia.

Il direttore di Confcommercio Daniele Pracchia, va dritto al punto: "Riteniamo necessario eliminare i colori delle regioni, affinchè sia concesso a tutte le attività di aprire, sia a pranzo che a cena, anche se si dovessero rendere le regole più severe per dare a tutti maggiore sicurezza". Per l’associazione di categoria, "gli attuali protocolli, che prevedono l’accesso nei negozi e nei locali su prenotazione e con ingressi contigentati, sono più che sufficienti". Ma si ricorda anche il costante ricorso a "gel igienizzanti, distanziamento e mascherine per tutti i dipendenti": "Tutto ciò fornisce le condizioni per smettere di tenere varie categorie economiche in gabbia – conclude Pracchia – anche perché è dimostrato che l’aumento dei contagi non è legato alle attività economiche".

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Confesercenti Siena, Leonardo Nannizzi, titolare del negozio specializzato di articoli sportivi ’Il Maratoneta’: "Tutti hanno capito che la situazione è ormai insostenibile perché siamo di fronte al crollo del settore del commercio e del turismo – tuona –. Per questo chiediamo una sana, veloce e corretta campagna di vaccinazione al posto dei favori alle lobby e agli amici degli amici. Abbiamo assistito – evidenzia – alla vaccinazione di dipendenti amministrativi in smart-working al posto di chi lavora nei supermarket o ha un’attività commerciale aperta al pubblico. Basta con le disuguaglianze e con queste scelte poco intelligenti".

E ancora: "Non si può andare avanti con queste misure, che non sortiscono alcun beneficio. Bisogna quindi riaprire, anche con protocolli sanitari da restringere, ma con il principio che se uno è in regola e segue la legge, gli deve essere permesso di lavorare con regolarità e continuità. Del resto questa schizofrenia sta portando al rischio di collasso migliaia di attività. Il punto è che non si incassa un euro, ma restano da pagare le utenze e la merce, quindi è un indebitamento continuo". Nannizzi non usa mezzi termini: "Ci va restituita la dignità lavorativa, consentendoci di riaprire in modo garantito in termini di sicurezza sanitaria e continuativo".

Una data veloce di riapertura e protocolli di sicurezza affiancati da rigidi controlli sono le richieste di Tutala nazionale imprese (Tni), che oggi sarà a Montecitorio con una sessantina di rappresentanti senesi: "Noi siamo per le aperture legittimate, nella legalità – annuncia Tiziana Del Monaco, titolare del ristorante ’La Miniera’ di Siena –. Non ha alcun senso riaprire domani a tutti i costi, anche perché oggi si riaprirebbe per chi? E’ poi fondamentale tornare a lavorare per non chiudere mai più, soprattutto dopo 14 mesi di inattività forzata". Il ritrovo dei ristoratori senesi a oggi alle 8.15 al casello autostradale di Bettolle, dove una ventina di auto partirà in direzione Roma per partecipare alla manifestazione organizzata.

Intanto una proposta concreta per ristori alle attività comerciali danneggiate dal Covid arriva in Consiglio comunale con la mozione di Davide Ciacci, consigliere di ’Nero su bianco’, che chiede all’amministrazione comunale di attivare l’esenzione Cosap (occupazione suolo pubblico) per tutto il 2021, sospendere la parte variabile che compone la Tari e di ridurre la tassa sulla pubblicità.