REDAZIONE SIENA

Ultimo giorno di scuola dell’anno più difficile

Sono 4.400 gli studenti della provincia che dovranno sostenere gli esami di terza media e di Maturità. Per gli altri è iniziata l’estate

Concerti, cene, film e flash mob: modi diversi ma tutti all’insegna della socialità, per festeggiare la fine delle lezioni e salutare i ragazzi in uscita dal ciclo di studi, attesi ora alla prova d’esame. Sono oltre 4.400 i ragazzi senesi chiamati alla ’maturità’: sono 2.332 gli studenti di 113 classi terze delle scuole medie che da lunedì inizieranno con i due scritti, italiano e matematica e a seguire andranno all’orale, da svolgersi entro giugno. Sono invece 2.084 gli studenti di 110 classi quinte superiori: per loro gli scritti scatteranno il 22 giugno con le tracce d’italiano, trasmesse dal Ministero per via telematica e il giorno dopo avranno la seconda prova, d’indirizzo; gli orali dal 29 giugno.

Intanto ieri sono finite le lezioni, in tutta la Toscana: il liceo Galilei di Siena ha chiuso con l’anteprima a scuola del film ‘Due famiglie’ tratta da una novella di Federigo Tozzi, con interpreti un gruppo di studenti. I licei Poliziani di Montepulciano hanno visto 1.400 studenti realizzare un flash mob per salutare i compagni di quinta. Il saluto è indirizzato anche ad un altro anno ’segnato’ dalla pandemia: "Dei tre anni col Covid, questo è stato il più difficile - dice Marco Mosconi, preside del Poliziano -: non facevi in tempo a capire una regola e a comunicarla alle famiglie, che ne arrivava un’altra a modificarla. Comunque credo che gli studenti saranno in grado di fare un ottimo esame, dettato ancora in extremis. In queste settimane abbiamo fatto delle simulazioni".

"E’ stato un anno più duro del precedente - conferma Floriana Buonocore, dirigente dell’istituto comprensivo Tozzi di Siena-. Ogni mese è stato un rincorrere le nuove norme, da capire e applicare e poi quest’anno ci sono stati tanti casi e tante classi che andavano e venivano. E’ stato estenuante. Per quanto riguarda l’esame di terza media, non è proprio ’regolare’, manca lo scritto di lingua; comunque era ora di tornare all’esame di fine primo ciclo. Del resto la didattica non è venuta a mancare, quello che abbiamo perso invece è la socialità".

"Un anno impegnativo, frizzante: niente lockdown ma tante classi chiuse", sintetizza il preside del Caselli di Siena, Luca Guerranti, annunciando il ritorno di una tradizione a scuola, la cena di fine anno nei giardini per le quinte. "Prima le chiusure, poi le norme, sempre diverse a gestire il caso Covid - prosegue il dirigente -; abbiamo imparato ad usare la dad, che ha funzionato e potrà servire in futuro. Come escono i ragazzi da questi anni? Ce lo dirà l’Università, certo oggi a scuola avrebbe fatto comodo lo psicologo, promesso ma mai arrivato".

Anche la media Mattioli di Siena ha chiuso l’anno con il concerto dei ragazzi di terza, che si sono lasciati andare in balli e canti. "Possiamo mettere in soffitta un altro anno di scuola, ma sarà difficile dimenticarci dello stillicidio quotidiano di notizie preoccupanti. È stato lungo e faticoso - ha scritto così ai ragazzi il preside Federico Frati -. Un anno per capire, crescere e cambiare, come sempre, ma un po’ di più. Un anno in cui ci siamo sentiti stanchi e sfortunati, ma in cui il riaffacciarsi improvviso della guerra ha rimesso in discussione tutto e fatto apprezzare il privilegio delle nostre vite. Come la pandemia ci ha insegnato a fornire risposte comuni per la salute individuale, la guerra sembra chiederci quali risposte individuali possiamo fornire per la salvezza comune. Grazie per aver tenuto tutti i giorni la mente pronta e la mascherina alzata, dimostrando intelligenza, costanza e rispetto. Ora, finalmente, è arrivato il momento di toglierla quella mascherina e di restituire al mondo la vostra voce sguaiata e i sorrisi".

Paola Tomassoni