LAURA VALDESI
Cronaca

Uccise un proprietario di cavalli: fantino condannato a diciotto anni

Scompiglio aveva dedicato la vittoria del Palio nella Giraffa anche a Olindo Pinciaroli

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Siena, 14 aprile 2018 - Diciotto anni di carcere per il fantino Valerio Andreucci, 24 anni di Ascoli: è stato lui ad uccidere con 15 coltellate Olindo Pinciaroli. Veterinario originario di Urbisaglia, anche se residente in provincia di Macerata. Un nome molto conosciuto nel mondo del Palio di Siena perché era proprietario di alcuni mezzosangue iscritti anche lo scorso anno all’Albo del Comune (Ninfa da Clodia e Sintenzia di Gallura) ed allenati da Jonathan Bartoletti, in arte Scompiglio. Di Pinciaroli era anche Pasteur, prima affidato a Massimo Columbu e poi passato nei box del fantino 5 volte vittorioso in Piazza, che si trovano nella campagna di Colle Val d’Elsa.

La notizia della sua morte aveva raggiunto Scompiglio, nel maggio scorso, mentre era impegnato a Fucecchio. Si sentivano più volte al giorno con Bartoletti, come avviene con ogni proprietario di cavalli. E poi Pinciaroli aveva un buon carattere. Un compagnone, lo descrivevano in scuderia, a cui piaceva scherzare. Proprio al veterinario Scompiglio aveva voluto dedicare la vittoria del Palio di luglio nella Giraffa. «Un caro amico che ho perso un mese e mezzo fa. Un amico che poteva anche essere un fratello per me. Lo dedico anche alla sua bambina e alla moglie, che sono rimaste sole, questo successo. Mi ero ripromesso di vincerlo anche per lui il Palio», le parole pronunciate a caldo mentre una lacrima scendeva lungo la guancia di Scompiglio.

Ad uccidere Olindo Pinciaroli era stato appunto Valerio Andreucci, mentre con l’ambulanza veterinaria erano diretti ad un maneggio in provincia di Ancona. Non fu un omicidio premeditato, per questo con il rito abbreviato il gup l’ha condannato a 18 anni. Oltre che per detenzione illegale di armi (il grosso coltello da cucina con cui ha infierito sul veterinario), simulazione di reato (aveva all’inizio detto che erano stati rapinati) e calunnia (indicò prima di confessare un rom, poi risultato innocente, come l’autore del reato). Alla vedova e alla figlia di Pinciaroli è stata riconosciuta una provvisionale di risarcimento di 200mila euro. Il movente? Per l’accusa un debito di 3mila euro che Andreucci aveva con il veterinario. Non gli avrebbe voluto restituire i soldi con i quali poi aveva acquistato cocaina.