Ci ha messo un po’ di più ma è arrivata anche a Siena, il film ’Barbie’, la storica bambola della Mattel. La prima l’altra sera, un mese di ritardo sul resto del mondo, ma in contemporanea all’uscita dell’altro grande film dell’estate ’Oppenheimer’, di Christopher Nolan. Barbie, film successo di Greta Gerwing è stato proiettato giovedì sera all’interno del programma estivo del Cinema in Fortezza, e anche all’Odeon. Mentre Oppenheimer, oltre al Metropolitan e alla multisala a Sinalunga, ha fatto registrare il tutto esaurito il 23 e il 24 agosto al cinema Garibaldi di Poggibonsi.
Quasi la metà di chi si era messo in fila in Fortezza per vedere Barbie è dovuto tornare a casa, dopo aver fatto una coda che dalla Fortezza arrivava fino in tribunale (solo 600 sono entrati). Anche il film sullo scienziato che ha creato la bomba atomica ha generato file, e alcuni sono tornati a casa senza esser riusciti a conquistare una poltrona in sala. Nulla di eccezionale o imprevedibile: anzi assolutamente in linea con quanto è accaduto nel resto d’Italia e del mondo (in America i due film sono usciti entrambi il 21 luglio). Solo, per quel che riguarda Barbie, con un mese di ritardo.
I cinema eccezionalmente pieni sono stati la vera novità dell’estate italiana 2023, e sembrerebbe che gran parte del merito sia da attribuirsi proprio a Barbie e Oppenheimer. Basti pensare che giovedì al Garibaldi di Poggibonsi ha fatto registrare il tutto esaurito anche la versione in lingua originale sottotitolata del film di Christopher Nolan, solitamente appannaggio di pochissimi appassionati o cinefili. Tutto fa parte di un fenomeno più generale che ha dimensioni planetarie, e che include ad esempio anche la tendenza degli spettatori, riscontrata anche a Siena, ad adeguare il proprio stile d’abbigliamento al film che stanno per vedere.
Così ad esempio le file per Oppenheimer sono un susseguirsi di abiti scuri, sui toni del nero, mentre in fila per Barbie a dominare è il rosa, vestiti, magliette, pantaloni, o semplicemente qualche accessorio, sembra che nessuno abbia voluto rinunciare ad immedesimarsi nell’atmosfera film. Appassionato anche il dibattito, che tocca temi che vanno dal femminismo, al consumismo al riesame del più tragico evento della storia contemporanea, pure se, come spesso capita, tende a polarizzarsi fra chi ritiene Barbie un capolavoro, Oppenheimer una pellicola sopravvalutata e chi afferma l’esatto opposto.
Eleonora Rosi