"Tumore al cervello, la cura è l’immunoterapia"

Fondazione Nibit individua un farmaco epigenetico in grado di rendere visibile il glioblastoma. Ricerca presentata all’American Association for Cancer

Siena, 25 aprile 2024 – Il glioblastoma multiforme, tumore dell’encefalo, affrontabile con l’immunoterapia grazie ai farmaci epigenetici: questo approccio è al centro di una ricerca della Fondazione NIBIT, con il contributo di Fondazione AIRC, presentata al congresso dell’American Association for cancer research a San Diego e i risultati sono stati pubblicati sul ’Journal of Translational Medicine’. Il farmaco epigenetico è la guadecitabina, in grado di cambiare le caratteristiche biologiche del glioblastoma: quando sono trattate con questo composto, le cellule tumorali diventano riconoscibili da parte del sistema immunitario e possono essere eliminate.

Il professor Michele Maio insieme alla professoressa Anna Maria Di Giacomo
Il professor Michele Maio insieme alla professoressa Anna Maria Di Giacomo

Da quando è stato identificato ai primi del Novecento, il glioblastoma multiforme è stato considerato un tumore cerebrale difficile da trattare. Gli studi condotti sino a oggi hanno dimostrato la sua capacità di resistere a tutti i trattamenti, inclusi quelli immunoterapici. Ma questa situazione potrebbe presto cambiare: l’utilizzo della guadecitabina sembra in grado di ’riprogrammare’ le cellule di glioblastoma, facendo assumere loro caratteristiche biologiche simili a quelle di metastasi cerebrali di melanoma, che possono essere trattate con successo dall’immunoterapia. Lo ha dimostrato il gruppo di ricercatori della Fondazione NIBIT, guidato dal professor Michele Maio, oncologo dell’Università di Siena e direttore del Centro di Immuno-Oncologia delle Scotte.

"Per molti anni l’immunoterapia – spiega il professor Maio – non è stata considerata una valida strategia per arrivare a colpire le metastasi cerebrali. Grazie anche ai nostri studi il paradigma è progressivamente cambiato". "Infatti – prosegue Anna Maria Di Giacomo, responsabile del programma di sperimentazioni cliniche di fase I/II del CIO – abbiamo dimostrato l’efficacia dell’immunoterapia di combinazione nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da melanoma con metastasi cerebrali silenti".

I risultati sono stati finora ottenuti in esperimenti di laboratorio con cellule tumorali derivate da pazienti affetti da glioblastoma o da metastasi cerebrali di melanoma. "La nostra idea è ora progettare uno studio clinico coinvolgendo i pazienti con glioblastoma, per il quale abbiamo in attivazione nel Centro di Siena ulteriori studi clinici di immunoterapia" conclude Maio.

p.t.