
Troppi cassonetti a fuoco. Via della Libertà insorge
"Troppi episodi di cassonetti in fiamme. Un danno nei confronti della comunità, in termini economici e di decoro".
A far sentire la loro voce sono alcuni abitanti di via della Libertà a Poggibonsi, strada che ha conosciuto nel recente periodo varie vicende di questo tipo, sempre al mattino. L’ultima in ordine di tempo appena due giorni fa, secondo una dinamica assai nota.
Intorno alle 8 una colonna di fumo all’altezza dei contenitori, qualcuno che dalle finestre dei condomini fa caso alla scena e dà l’allarme, l’arrivo dei Vigili del fuoco dal locale distaccamento per le necessarie operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza.
"Non entriamo nel merito di eventuali responsabilità - si spiega dalla zona in questione - perché saranno le indagini delle forze dell’ordine a ricostruire con precisione il quadro e a compiere accertamenti riguardo al contesto in cui certe situazioni si verificano. Diciamo soltanto però che siamo preoccupati anche perché il ripetersi degli episodi non può che riversarsi sulle tasche della collettività, cioè di noi tutti. A finire in fiamme è un bene di ognuno di noi che diviene così inutilizzabile per la raccolta differenziata. Senza contare le conseguenze a carico di via della Libertà nell’insieme, quartiere popoloso su cui insistono attività commerciali. Servono soluzioni".
E la ‘ferita’ sui contenitori rimane. Difficile quantificare a livello monetario il danno subìto dai cassonetti di Sei Toscana, da mesi ufficialmente attivi con il sistema della 6Card per l’apertura e per il conferimento dei rifiuti ad opera degli utenti del servizio introdotto già nel 2022. Di sicuro le vicende ormai da tempo non rappresentano più una novità e anzi si sommano a quelle che hanno avuto per teatro anche un’altra superficie di Poggibonsi, dalle parti di via Redipuglia".
Il problema insomma c’è e per questo deve essere affrontato, sembrano aggiungere ancora da via della Libertà, ad ascoltare le rimostranze di quanti auspicano per esempio l’impiego di una videosorveglianza specifica, mirata, in modo da mantenere elevata l’attenzione sui punti che sono considerati maggiormente a rischio.
"È anche una questione di vivibilità del quartiere", concludono i cittadini.