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Trigano, novanta contratti in bilico

Sono quelli dello stabilimento di Cusona. I sindacati chiedono la stabilizzazione degli assunti a termine

Novanta contratti a tempo determinato in scadenza al 31 gennaio tra i dipendenti di Trigano spa. In programma nella prossima settimana l’incontro fra i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil da una parte e l’azienda della camperistica valdelsana dall’altra per valutare la situazione all’interno dello stabilimento di Cusona (San Gimignano) che occupa complessivamente circa 400 addetti. L’obiettivo delle rappresentanze sindacali è la stabilizzazione dei lavoratori assunti a termine, che a breve vedranno, da contratto, la conclusione del rapporto con il grande polo produttivo di Cusona. Con la possibilità comunque, dal 1 febbraio, di essere ancora parte integrante della forza lavoro di Trigano.

"La nostra richiesta all’azienda – spiega Massimo Onori, segretario generale di Fiom Cgil – è dare vita a un graduale percorso di stabilizzazione per il personale con il contratto in scadenza a fine mese: sono novanta unità. Una stabilizzazione del personale sarebbe a nostro parere funzionale alla produzione dei mezzi, anche in un periodo in cui si ipotizzano ancora delle ripercussioni, nel settore del plein air nel suo insieme, dovute alle carenze di chassis. Una questione da tempo sotto i riflettori e purtroppo tuttora attuale in questo inizio di 2023". Per Fim Cisl, Salvo Corsentino indica alcuni dei punti cardine da sottoporre all’attenzione di Trigano: "Per l’immediato puntiamo su almeno quaranta stabilizzazioni e su proroghe il più possibile a lungo termine per gli altri dipendenti interessati. Queste le proposte che intendiamo condividere sia con Fiom Cgil che con l’azienda in occasione del confronto. Chiederemo a Trigano anche un premio di produzione, per tutti i lavoratori, più elevato rispetto ai 1.600 euro dello scorso anno, considerate le difficoltà economiche con le quali si trovano a fare i conti tante famiglie tra caro energia e altre problematiche. E inoltre vorremmo che l’azienda, per garantire un futuro meno nebuloso ai giovani lavoratori, versasse più soldi nel fondo pensionistico Cometa".

Diversi i temi da esaminare, dunque, in un momento di notevole importanza per la salvaguardia dei livelli occupazionali in un comparto basilare per il tessuto economico della Valdelsa tra i colossi del plein air e le realtà che compongono l’indotto.

Paolo Bartalini