Trecciolino Condanna cancellata Ma torna il maltrattamento animali

Lo scambio dei chip dei cavalli non è reato: sanzione amministrativa. Falso, assoluzione e prescrizione. Ricorrerà in Cassazione contro l’accusa di aver somministrato antinfiammatori a tre mezzosangue .

Trecciolino Condanna cancellata  Ma torna il maltrattamento animali
Trecciolino Condanna cancellata Ma torna il maltrattamento animali

di Laura Valdesi

SIENA

Era stato condannato a 4 anni e sei mesi per i falsi sia materiali che ideologici relativi alla vicenda dei cavalli scambiati. Romantico baio e Robinson che sarebbero stati, in realtà, non dei mezzosangue com’è era stato fatto credere al Comune di Siena, ma i puri Captain Forest e Boliwood. La corte di appello di Firenze ieri ha cancellato la condanna per Trecciolino emessa dal tribunale di Siena il 18 giugno 2019. Ma i giudici hanno ribaltato la sentenza anche per quanto riguarda i presunti maltrattamenti a tre cavalli da Piazza da parte del fantino condannandolo a sette mesi con la condizionale. Come si ricorderà l’accusa, per cui era invece stato assolto a Siena, era di aver somministrato antinfiammatori a tre soggetti di scuderia – S’othieresu, Fulmine femmina e Mocambo – per partecipare agli appuntamenti fissati dal Comune per l’addestramento a Mociano aumentandone la performance sportiva. Il difensore, l’avvocato Enrico De Martino, aveva evidenziato con forza come non fossero consentiti in una gara ma si trattava di allenamento per cui non configurerebbe un reato. "Fra 90 giorni il deposito delle motivazioni e poi presenterò al riguardo – annuncia il legale – ricorso in Cassazione". All’udienza era presente ieri Trecciolino "felicissimo anche perché per questa vicenda ha sofferto una criminalizzazione eccessiva. La vicenda oggi è stata ricondotta ad una cornice adeguata a quelli che sono stati poi i fatti", osserva De Martino sottolineando come "per parte dei 14 capi di imputazione di falso i giudici di secondo grado hanno assolto Trecciolino perché il fatto non sussiste, per altri hanno derubricato la condotta nel reato meno grave di falso in certificazione dichiarandone però la prescrizione". Per gli stessi motivi in appello cancellata anche la condanna a 2 anni e 7 mesi inflitta in primo grado al veterinario di Trecciolino Mauro Benedetti.

I giudici, scendendo nel dettaglio, hanno ribaltato l’impostazione giuridica. Relativamente alla sostituzione del microchip dei cavalli è stata accolta la tesi difensiva che ciò non era qualificabile come reato del codice penale ma punito da una norma comunitaria. Dunque da una mera sanzione amministrativa. Per quanto riguarda invece il falso legato all’induzione da parte di Trecciolino dei proprietari dei cavalli con i chip scambiati a segnarli al Protocollo, è arrivata l’assoluzione in quanto il fatto non sussiste. Non è un falso punibile dal codice penale. Quanto invece al falso per aver indotto i veterinari del Comune ad attestare il diritto dei cavalli ad entrare nell’Albo, c’è stata la riqualificazione da falso in attestazione a falso in certificazione per cui è scattata la prescrizione. Restano ferme le statuizioni civili a favore del Comune di Siena.

Sul caso è intervenuta ieri la Lav, parte civile, plaudendo per la condanna per maltrattamenti.