
Tittia, il ’dominus’ nel Palio Ma non è la svolta storica
Il Palio si trova di fonte ad una vera svolta? Troppo facile rispondere in modo affermativo, anche se tutti i segnali di questo secolo indicano una direzione. Se l’argomento si analizza in modo superficiale si può sostenere che ci troviamo di fronte a una vera e marcata svolta nei rapporti tra il mondo dei fantini da una parte e quello delle Contrade dall’altra. Basta però sfogliare le pagine della storia, anche recente, per rendersi conto che, così come oggi appare, il Palio è lo stesso di quello di decine di anni fa dove tutti, con quel mitico "il Palio ai miei tempi era diverso" a fare da trait d’union con l’attualità. Al momento Giovanni Atzeni, più semplicemente Tittia, è colui che condiziona le strategie paliesche. Perché riesce, con estrema linearità e serietà, a fare tesoro degli errori del passato e presentarsi così ai dirigenti con il sorriso stampato in quella sua faccia da eterno adolescente, attraverso la quale riesce a mascherare e tenere nascosti gli insegnamenti della cultura tedesca che ha assimilato con naturalezza.
Ha detto e sostenuto da settimane che sarebbe andato a montare un solo cavallo: Violenta. Così è stato. Quindi, tornando alla domanda iniziale: il Palio si trova veramente a una svolta? Risposta negativa, in tutti i periodi storici delle strategie del Palio l’elemento ’fantino’ ha sempre condizionato quello dei Capitani e non è vero che ’un tempo’ il rapporto era capovolto.
La prova più evidente la offre la storia, quella vera: non le leggende che costituiscono la base delle falsità. E’ semplice ricordare come le stesse Contrade, stanche di ’affittare’ i giubbetti, abbiano deciso di richiedere, ed ottenere, nel 1907 la norma che proibiva agli appartenenti la stessa famiglia di correre contemporaneamente sul tufo, norma poi abolita nel 1972. Il signor Atzeni, al momento, non ha creato i presupposti per una modifica del Regolamento. E va anche ricordato che, a metà ‘800, gli studi dell’VIII Commissione di Palazzo Pubblico, che dirigeva le fasi organizzative del Palio, per attenuare il dominio dei fantini e le loro ’combriccole’, proposero la regola base del Palio a sorpresa: sorteggio il giorno del Palio dei fantini che avrebbero corso nelle 10 Contrade. Atzeni sfrutti al meglio il suo periodo dorato, appenda la stella nell’incantevole studio di zona Taverne, ma non pensi mai di aver inventato qualcosa di nuovo nella storia del Palio, anche se lui è già oggi storia. Questa, caro lettore, è storia vera e non leggende o fantasie. I dirigenti di Contrada, in tutti i secoli, sono rimasti sempre un paio di passi indietro ai fantini. A cavallo ci sono sempre andati loro; non i Capitani. Così, semplicemente.
Sergio Profeti