Terre promesse ed epoche finite Il guado del voto

Pino

Di Blasio

segue dalla prima

Ci sono tre maledizioni cinesi che hanno la sembianza di un augurio. La più efficace è ’che tu possa vivere in tempi interessanti’. E’ quella che si attaglia meglio alla situazione che sta vivendo Siena. Una stagione dominata dal dossier Monte dei Paschi, dalla trattativa aperta tra UniCredit e Ministero dell’Economia per definire quel perimetro di attività che interesserebbe ad Orcel. Diciamo la verità: se non ci fosse stata la campagna elettorale per il seggio alla Camera lasciato libero da Padoan, poi salito alla presidenza di UniCredit, e non si fosse candidato il segretario del Pd Enrico Letta, probabilmente l’affare Mps-UniCredit sarebbe già stato definito. La discesa in Campo (lettera maiuscola quando si tratta di Siena) di Letta ha dato un valore a un voto per un posto in Parlamento che durerà due anni al massimo in un collegio mal collegato, con le ferrovie ferme ai tempi del Granduca, un modellino di aeroporto e strade che aspettano le quattro corsie da decenni.

Un primo risultato è stato raggiunto, ma non basta di certo. Altra verità è che il quadro sta cambiando, rispetto a quello delineato dopo la sonora bocciatura degli stress test sul Monte. Le pretese di UniCredit restano ancora inaccettabili, così come Orcel rimane l’unico interlocutore potenziale. Ma c’è una crepa in ogni cosa, e quelle che si stanno aprendo nella trattativa con il Mef diventano ogni giorno più evidenti.

Anche il distretto delle Scienze della Vita, da sogno di una provincia periferica, è diventato progetto nazionale con ambizioni europee. Si vagheggiano nuovi IIT, ma il pacchetto di 46 milioni di contributi e prestiti dal Governo, è ancora fermo al Mise per questioni tecniche. Il voto può rimuovere anche questo ostacolo, così come ha portato un nuovo soprintendente a Siena, eliminando quella beffa dell’interim. E’ la prima vittoria, speriamo ne seguano altre.