
di Massimo Cherubini
La fine di marzo è passata da quasi un mese. La presentazione del progetto per la ristrutturazione, e riqualificazione strutturale e ambientale delle Terme di Bagni San Filippo non è stato ancora presentato ai competenti uffici del comune di Castiglione d’Orcia. Ad annunciare che entro il 31 marzo - quello scorso - gli elaborati sarebbero stati presentati era stato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Castiglione d’Orcia, l’archistar Massimiliano Fuksas.
Domanda sollecitata dal sindaco Claudio Galletti che ricorda la grande attenzione che il comune ha nei confronti di questo progetto. "Ad oggi - dice il sindaco - non abbiamo ricevuto nulla. Lo dico con un pizzico di rammarico perché noi siamo pronti, come ho detto lo scorso 7 marzo in occasione della presentazione del progetto, ad avviare tutte le procedure per giungere alla concessione dei permessi a costruire. Va detto -osserva il sindaco- che si tratta di un progetto complesso composto da una copiosa documentazione. Ci sta che in fase di ultimazione della pratica sia sorto qualche piccolo problema che ha causato il ritardo. Sono fiducioso - conclude Galletti- certo che la società Terme, i progettisti, presenteranno quanto prima tutti gli elaborati del progetto".
Una speranza di tanti. Dagli operatori della zona (il rilancio di Bagni San Filippo può incidere moltissimo sull’attività turistica) ai tanti cittadini che con il centro termale, alimentato da acque ritenute tra le migliori d’Europa, hanno curato, fatto prevenzione, per curare, prevenire, diverse patologie.
Sono ormai passati tre anni dalla chiusura delle terme e chissà tra quanto il servizio, destinato al sociale, ai cittadini di basso medio reddito, verrà riattivato. Ad attenuare l’amarezza, il disappunto, per questo servizio, importante, che manca da troppo tempo lo stop che, comunque, ci sarebbe stato a causa della pandemia. Che ha sicuramente anche rallentato la progettazione e l’avivo dell’iter per iniziare i lavori. L’architetto Fuksas ha detto, ci riferiamo sempre al giorno della presentazione del progetto, che non vede l’ora di mettere la prima pietra.
Un desiderio che ha anche lo stesso sindaco Galletti. Che pensava di essere ormai prossimo alla fine del suo lavoro- scadenza del doppio mandato- e che, invece, ora potrà dare continuità alla sua azione. Può candidarsi per il terzo mandato. Ovvero uò avere la concreta opportunità non di assistere alla posa della prima pietra ma alla inaugurazione dell’intera opera.