"Terme, il bonus rischia di essere boomerang"

Il presidente di Federterme, Massimo Caputi: "La scadenza dell’8 gennaio è troppo vicina: serve una proroga di 90 giorni"

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"Un grandissimo successo che rischia di diventare un grandissimo insuccesso" cosi Massimo Caputi, azionista di Terme di Chianciano e presidente di Federterme annuncia la nuova battaglia per chiedere l’estensione nel decreto ‘milleproroghe’ del godimento del bonus almeno di 90 giorni "perché la scadenza dell’8 gennaio è troppo ravvicinata e date le ultime misure di sicurezza anti Covid, si rischia di perdere questo incentivo. Se la situazione rimanesse quella attuale, il 60% del bonus andrà perso. Diciamo che mediamente le aziende termali italiane hanno registrato la prenotazione di circa il 35% degli aventi diritto".

Il quadro nazionale si riflette anche nella nostra provincia, che è in linea con le percentuali esposte dal rappresentante delle imprese termali. Anche se non ci sono conferme ufficiali sui dati di Terme di Chianciano, ovviamente anche la nostra azienda cittadina è il linea con questo trend: degli 8mila clienti accreditati bonus ci sarebbero solo 3.500 clienti. Necessario quindi anche per le terme senesi la proroga di questa opportunità. Se ragioniamo in termini di fatturato ogni cliente-bonus ha portato alle aziende 200 euro ed è facile comprendere il rischio di perdita d’incasso per le società termali. Ma la vera sfida per il futuro di questo settore non passa da incentivi a pioggia. Secondo il numero uno di Federterme Massimo Caputi è quella del progetto ItalyCare sul turismo sanitario. Il presidente di Federterme fa riferimento all’hub digitale del turismo che nascerà grazie a 114 milioni di euro stanziati dal Pnrrr con l’obiettivo di mettere a sistema integrato l’intera offerta turistica nazionale. L’hub digitale sarà cioè il punto di raccordo tra domanda e offerta turistica e servirà anche come strumento di analisi, marketing intelligence, promozione e valorizzazione dell’offerta. Il focus di questo progetto è sul turismo sanitario, che comprende sia il turismo medicale di pazienti che viaggiano per accedere a specifici servizi per la diagnosi e la cura delle malattie, sia il turismo del benessere per migliorare la qualità di vita fisica e psichica.

"In Italia – illustra Caputi – siamo deficitari nell’ambito del turismo della salute. Le persone vanno a operarsi e a riabilitarsi all’estero, e tra l’altro nella Penisola non esistono tour operator organizzati su questo tipo di servizio, che genera invece grandi flussi. Le terme, nel post-Covid, giocano un ruolo importante, ad esempio nell’ambito della riabilitazione polmonare".

Anna Duchini