
Il dottor Michele Maio
Siena, 13 aprile 2023 – La tecnologia a mRNA, quella dei vaccini anti Covid, potrebbe rivoluzionare le terapie anticancro, delle malattie cardiovascolari, fino alle genetiche.
"Il principio è quello dell’immunoterapia: potenziare il sistema immunitario, le difese anticorpali, per tenere sotto controllo la malattia": così il professor Michele Maio, direttore del Centro di Immuno-Oncologia delle Scotte, dopo l’annuncio da parte della farmaceutica Moderna della nuova frontiera dei vaccini anti cancro.
La tecnologia ruota attorno ad una macromolecola, prodotta in laboratorio, in grado di ordinare alle cellule di produrre molecole in grado di riparare organi danneggiati, organizzare la risposta immunitaria al virus, migliorare la circolazione sanguigna, combattere le malattie ereditarie e i tumori.
Si parte da una biopsia sulle cellule tumorali del paziente per identificare le mutazioni che guidano la crescita del tumore; viene poi iniettata la molecola di Rna messaggero che si traduce in proteine uguali a quelle trovate nelle cellule tumorali, così da allenare le cellule immunitarie a riconoscere e distruggere quelle malate.
"Gli studi – dice il professor Maio – sono partiti almeno tre anni fa. La tecnologia non è eredità della pandemia, è il contrario: si è arrivati in tempi record ai vaccini antiCovid grazie agli studi anti-cancro".
I vaccini sono la nuova frontiera terapeutica?
"Ai vaccini si lavora da 40 anni. Oggi la tecnologia consente di arrivare a vaccini più sofisticati e poi ci sono gli immunoterapici: la combinazione di tecnologia e immunoterapia potenzia l’attività dei vaccini".
Sono efficaci su ogni tumore?
"Si lavora su tumori a polmone, testa-collo, mammella, sul melanoma. Ci sono già sperimentazioni cliniche con vaccini".
Sono vaccini preventivi o ad uso terapeutico?
"In ambito oncologico sono solo vaccini terapeutici, si applicano quando c’è diagnosi di cancro. I vaccini permettono al sistema di difesa di potenziare la risposta immunitaria, riconoscendo le cellule tumorali".
Il 2030 è obiettivo realistico?
"In America c’è già un farmaco di questo tipo. Teoricamente da qui a 7/8 anni avremo a disposizione vaccini, immunoterapici, anticorpi; sempre più strategie per distruggere il cancro e abbandonare la chemioterapia".