LAURA VALDESI
Cronaca

Tentato omicidio, il giovane fermato non risponde al giudice

Il gip Perna si è riservato la decisione sulla convalida del provvedimento. Era stato nominato all’inizio un interprete ma alla fine l’egiziano si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si scava sul movente

Intervento dei carabinieri (foto di repertorio)

Siena, 15 novembre 2023 – Tentato omicidio, lesioni personali aggravate e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. Accuse pesanti quelle mosse dalla procura di Siena nei confronti del giovane egiziano che in tre giorni, dal 3 al 5 novembre, ha seminato il panico nel centro storico. Ferendo tre pakistani la prima volta, un uomo della stessa nazionalità la seconda. Il 20enne si trova in carcere a San Vittore perché dopo le aggressioni e la levata di scudi dei senesi sulla sicurezza, si era rifugiato a Cormano vicino a Milano. Resterà in cella nell’istituto penitenziario lombardo, almeno per il momento. Nessun trasferimento a Santo Spirito. Anche in attesa di sapere se il gip Tommaso Perna ritiene che gli elementi raccolti da carabinieri e polizia in nove giorni di indagini, alla base del fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura, verrà convalidato dal giudice.

L’udienza si è svolta ieri alle 11. Il giovane egiziano era assistito dallo studio dell’avvocato Edoardo Federico Pisani. Inizialmente sembrava che dovesse rispondere alle domande del gip, era stato anche nominato un interprete. Ma alla fine la linea è stata quella di avvalersi della facoltà di non rispondere. Neppure una spiegazione dunque sulle ragioni che l’hanno spinto a ferire con un cacciavite ad un braccio e in un caso alla spalla tre pakistani al centro accoglienza di Suor Nevia a San Girolamo. Né sul perché due giorni dopo si è scagliato contro un loro connazionale in piazza Gramsci, armato di un coltello karambit. I due episodi potrebbero essere collegati. Ma questo le telecamere di videosorveglianza e private che hanno aiutato molto gli investigatori a ricostruire i fatti non possono svelarlo.

Nessuna richiesta è stata avanzata per adesso dal legale dell’indagato sull’eventuale attenuazione della misura, considerato forse che l’egiziano sarebbe senza fissa dimora. Quando è stato trovato a Cormano dai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni era ospite di un conoscente. Inoltre il gip Perna si è riservato la decisione sulla convalida del fermo per le gravi accuse prospettate dalla procura, guidata da Andrea Boni. Le indagini che hanno portato all’emissione del provvedimento sono state effettuate in modo sinergico dal personale della polizia, in particolare della squadra mobile, e dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Siena. Oltre ad aver ascoltato tante persone che sia il 3 che il 5 novembre hanno assistito al fatto o comunque sono intervenute, facendo poi riconoscere il giovane una volta che è stato identificato, i filmati hanno cristallizzato la dinamica almeno nel caso di piazza Gramsci. Intanto la città si interroga, soprattutto sul movente. E oggi il prefetto Matilde Pirrera, alle 12, farà il punto sulla situazione dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale nella nostra provincia.