Tanto spavento, ma nessun danno L’Amiata si è salvata dalle fiamme

Anche il Cardinale Lojudice ha telefonato al sindaco Sani per esprimere solidarietà al paese lambito dal fuoco

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Le fiamme del vasto incendio sviluppatosi a Cinigiano non hanno lambito la pur vicina montagna amiatina. Le conseguenze sono state, però, avvertite. Nel pomeriggio la zona dell’Amiata è stata investita da una consistente nuvola di fumo. In pochi minuti il cielo terzo è diventato di un coloro grigio intenso e fino ai paesi della zona per alcune ore si è respirata area acre. C’è stato anche un anomalo movimento dei mezzi di soccorso. In particolare dei vigili del fuoco, allertati per essere pronti a intervenire nel caso in cui le fiamme avessero interessato anche la montagna e i paesi del versante grossetano della stessa. Per fortuna non è andata così. Ma l’evento ha prodotto tensione, preoccupazione, tra quanti si trovavano in vetta per trovare un po’ di fresco e aria pulita. Nessun intervento, nessun accenno, come detto, di fuoco ai piedi del vecchio vulcano. Ma quando accaduto a Cinigiano si è, come detto, avvertito. Il cielo è tornato a schiarirsi a sera, poco prima del calar del sole.

Anche l’aria, resa pesante dagli effetti del fumo, pian piano è tornata respirabile. A Romina Sani, sindaca del paese, sono giunte tante attestazioni di disponibilità. C’è stata anche la telefonata del Cardinale Augusto Paolo Lojudice, di recente nominato anche Vescovo della diocesi di Chiusi-Montepulciano e Pienza, rassicurato dal primo cittadino. Ha chiamato anche il parroco del paese. Gli abitanti, fatti evacuare, sono tornati nelle proprie abitazioni. Resta la conta dei danni.

Massimo Cherubini