Taglio alberi: scoppia la polemica

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giurico contesta la decisione presa per viale Marconi

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Taglio degli alberi in viale Marconi a Poggibonsi: torna a far sentire la sua voce il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), che decide di informare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena. L’associazione ecologista ha inviato una nuova istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alle amministrazioni pubbliche competenti in merito a quello che la stessa sigla definisce "un poco sensato progetto di riqualificazione di un tratto di 175 metri del viale fra gli incroci con via Marmolada e via Borgaccio", nella parte settentrionale di Poggibonsi. Il progetto, di 125mila euro complessivi, prevede l’eliminazione degli esemplari adulti di bagolaro (Celtis australis) e la conseguente sostituzione con altre specie arboree non conosciute, aggiunge il Gruppo, tutto ciò perché le radici degli alberi rovinano i marciapiedi. "Oggi - secondo il GrIG - esistono tecnologie e tipologie realizzative dei marciapiedi che salvaguardano gli alberi e l’apparato radicale. Basta avere un po’ di buona volontà e sono accessibili anche fondi statali e comunitari. Adesso, dopo la precedente istanza del 22 maggio, il GrIG ha scelto "di coinvolgere gli organi centrali e periferici del Ministero della Cultura, il Comune di Poggibonsi, informando in via preventiva la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena". Contesta, il Gruppo, la risposta data a suo tempo dal Comune di Poggibonsi - Settore Gestione e Pianificazione del Territorio - riguardo al tratto di viale Marconi che non rivestirebbe "carattere storico o di interesse culturale". Viceversa, a giudizio del Gruppo d’Intervento Giuridico, "si deve ricordare che viale Marconi a Poggibonsi di fatto è un tratto cittadino della storica Via Cassia ed è qualificabile ‘bene culturale’ (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 422004 e s.m.i.), almeno fin quando non intervenga una specifica negativa verifica dell’interesse culturale da parte dei competenti Organi periferici del Ministero della Cultura, non da parte del Comune, privo di competenze in materia. La storicità del tratto di viale interessato dal progetto è testimoniata - si legge in conclusione nella nota del GrIG - dal Catasto Leopoldino e dal ben visibile cippo chilometrico della Via Cassia".

Paolo Bartalini