
"Su Mps e Biotecnopolo solo liti e silenzi sospetti La multiutility toscana nasce tardi e senza soldi"
di Pino Di Blasio
SIENA
Senatore Silvio Franceschelli, quale è il suo giudizio politico sull’estate segnata da polemiche sul generale Vannacci?
"In politica, quando si tirano in ballo i valori dell’uguaglianza delle persone e di genere, dell’integrazione e delle libertà, non c’è estate o inverno. Occorre richiamare la correttezza dell’uso delle parole, da non confondere con la libertà del pensiero. Le parole hanno potenza, producono conseguenze; quando mettono in discussione i valori costituzionali va manifestato e stigmatizzato".
Quali sono i temi cruciali in Senato alla ripresa dei lavori?
"Sicuramente la Legge di stabilità, per contrastare i prospettati tagli indiscriminati alla sanità, al sociale e alla scuola che sono dietro l’angolo. I primi segnali li abbiamo già visti con la rimodulazione delle risorse del PNRR e con la diminuzione del fondo affitti. I Comuni, le aree interne, le comunità con i cittadini vengono lasciati soli da questo Governo. In questo anno il Governo ha mostrato unità solo quando c’è stato da occupare spazi e poltrone. Per il resto è una paralisi totale e una continua contraddizione con quanto detto in campagna elettorale, basti pensare alle accise".
C’è qualche proposta di legge, o atto parlamentare che riguardi la provincia?
"L’ultima interrogazione è stata fatta sul bonus cultura; sollecitiamo una risposta che non siano solo parole ma ristori ai truffati visto che si rivolge ai giovani rimasti fregati alla loro prima esperienza. Sto seguendo le infrastrutture stradali, in continuità col lavoro svolto da Provincia e Anas sulla E78 e sul tema Cassia. Ci sono poi le questioni del dissesto idrogeologico e del contrasto al cambiamento climatico, così come la lotta alla siccità col tema delle disponibilità delle risorse idriche, dei bacini, tra cui l’invaso di San Piero in Campo per il quale è arrivato un primo finanziamento. La mia battaglia in Aula è sui servizi alle aree interne, lo Stato non può fermarsi alla periferia delle aree metropolitane".
Qual è la sua posizione sul balletto di voci che hanno fatto perdere valore al Monte?
"Io sostengo che spesso il silenzio è d’oro e, invece la Lega e Fratelli d’Italia litigano su tutto, anche sul Monte. La Banca è una risorsa nazionale che va tutelata nel rapporto con l’economia del territorio, date le alte competenze e il grande lavoro svolto in questi anni. La Banca ha dimostrato di avere una forte credibilità e appeal con la clientela e lo dimostra il fatto che ha avuto una forte tenuta nonostante le bufere che l’hanno investita. Come nel 2021, quando passò Unicredit, Regione, Provincia e Comune di Siena devono fare quadrato e anche noi rappresentati del territorio in Parlamento siamo chiamati a fare il massimo per garantire il governo di ogni evoluzione che riguardi Mps che ha performance per giocare la partita da protagonista radicato nel territorio".
Sul biotecnopolo il silenzio la preoccupa?
Nel 2021 con l’impegno di Enrico Letta e del ministro Roberto Speranza abbiamo portato a Siena risorse per 340 milioni di euro per il biotecnopolo e per l’hub antipandemico. Un grande risultato per la ricerca, per l’economia e per lo sviluppo dell’occupazione. Sono passati oltre 12 mesi di Governo Meloni e non c’è più alcun segnale. Siamo preoccupati da questo stallo, ci aspettiamo una grande accelerazione. Useremo tutti gli strumenti che l’opposizione ha a disposizione per verificare, incalzare e controllare perché siamo fermi e ci aspettiamo quanto prima che queste risorse vengano investite su Siena per creare ricerca, innovazione e occupazione".
Cosa pensa della Multiutility Toscana?
"E’ nata tardi rispetto ai processi di aggregazione nazionali e con un piano industriale dove non è chiaro in quale direzione saranno fatti gli investimenti e in che modo possa capitalizzare. La quotazione in Borsa è un processo complicato, i bisogni dei territori coinvolti sono molto differenti da zona a zona a partire dalle reti che devono restare in mano pubblica e che noi difenderemo. A Siena dobbiamo tutelare l’accessibilità diffusa e la qualità dei servizi per i cittadini, oltre a salvaguardare l’occupazione e le competenze dei tanti lavoratori impegnati nelle società".
Il Pd è diventato superfluo a Siena. Il suo nome era circolato come commissario.
"Il PD a Siena è il primo partito e ha molte risorse umane, competenze e soprattutto ha un bel gruppo di persone . Auspico si possa ripatire in una visione moderna, escludendo chi usa lo strumento della divisione, dell’odio reciproco, della convenienza o della rivalsa personale. Più comunità e meno personalismi, perché il ruolo di un partito è quello di stare al governo o all’opposizione ma pensare sempre al bene comune mai a innalzare muri. Ribadisco che ognuno vive la propria stagione. Il segretario provinciale sta procedendo nella consultazione per scelte condivise, sono fiducioso che riuscirà nell’intento".
Nel 2024 si voterà in 29 Comuni A Colle non si ricandida Donati, Bussagli non può ricandidarsi a Poggibonsi, e a Montepulciano non è scontata la ricandidatura di Angiolini.
"Il Pd è impegnato a costruire alleanze larghe e a partecipare ad assetti nuovi nei Comuni che andranno al voto. Dobbiamo affrontare il cambiamento con soluzioni positive ricercando le figure migliori. Ogni caso fa storia a sé. E i livelli territoriali del partito sono chiamati a lavorare per trovare una condivisione. In questi anni abbiamo costruito un modello di rapporti tra noi sindaci molto sinergico che ha dato dei buoni risultati. La nostra provincia progredisce e spesso i Comuni si sono sostituiti allo Stato nel fornire i servizi e le competenze ai cittadini".
Lei resterà sindaco di Montalcino oltre che senatore?
"Ci aspetta una stagione difficile e noi sindaci dovremo stare uniti per salvaguardare i nostri Comuni. Io continuerò il mio servizio di Sindaco, perché è il ruolo che mi ha insegnato tutto e mi fa rimanere legato al mio territorio, con i piedi per terra e le scarpe consumate, da persona che si confronta con la vita reale dei propri cittadini. Essere connessi alla vita reale è essenziale per chi fa politica, diversamente si perde l’obiettivo per cui si è stati eletti".