MASSIMO MONTEBOVE
Cronaca

Straniero rimpatriato in Senegal: "Misericordia di Chiusi in azione"

Il presidente Fè: "Abbiamo accolto gratuitamente il ragazzo seguendolo anche dal punto di vista psicologico"

La Misericordia di Chiusi è da sempre al servizio degli altri

La Misericordia di Chiusi è da sempre al servizio degli altri

"La restrizione all’accesso ai centri di accoglienza e l’abolizione della protezione umanitaria hanno lasciato molte persone in una condizione di irregolarità e vulnerabilità, spesso senza alternative abitative e senza accesso a servizi essenziali. Questo ha portato a un aumento dei senza fissa dimora e a una maggiore pressione sui servizi sociali e sanitari". Così Roberto Fè, governatore della Confraternita della Misericordia di Chiusi.

Proprio la Misericordia nell’ultimo mese e mezzo ha ospitato il trentenne senegalese che a Chianciano si era reso protagonista di vari reati quali percosse, lesioni e danneggiamenti, in attesa che potesse essere rimandato al suo paese di origine dopo il foglio di via del questore Ugo Angeloni e dopo l’adesione al progetto di rimpatrio volontario assistito. L’uomo, regolarmente soggiornante in Italia dal 2022 con protezione sussidiaria e titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dall’Ufficio Immigrazione di Siena, era stato oggetto di una misura di prevenzione: nello scorso aprile, a seguito di fatti di cronaca avvenuti a Chianciano Terme, gli era stato notificato il divieto di ritorno nella cittadina termale per quattro anni, perché pericoloso per la sicurezza pubblica.

"Voglio sottolineare che noi abbiamo accolto gratuitamente questo ragazzo – dice Fè –, senza alcun tipo di contributo. E lo abbiamo chiesto dopo che ci è stato espressamente chiesto dalle istituzioni competenti. Con noi è stato molto collaborativo, è stato anche seguito dagli assistenti sociali e con la sua volontarietà si è poi potuto procedere al rimpatrio".

Il presidente Fè è un uomo del fare, non ama le polemiche, ma ci tiene a rimarcare come in questo caso e in altri sia la normativa ad essere carente. "Come Misericordia – afferma – facciamo accoglienza ai profughi dal 2011. Attualmente abbiamo circa 170 persone nei vari centri di Chiusi, Cetona e Sarteano. Il problema principale di questo stranieri è l’inserimento nella nostra società". E ancora: "Noi lo abbiamo sempre fatto e i risultati ci danno ragione – continua il presdiente della Misericordia di Chiusi –. Purtroppo le criticità si verificano quasi sempre quando queste persone vengono abbandonate a se stesse".

Fè conclude: "E’ possibile ed è doveroso coniugare solidarietà e sicurezza. Quando questo non avviene, è perché qualcosa non ha funzionato nel sistema di accoglienza".

Massimo Montebove