Stop al Superbonus, l’edilizia trema

I titolari di alcune imprese colligiane temono una recessione dopo la ripartenza grazie alle agevolazioni

Stop al Superbonus, l’edilizia trema

Stop al Superbonus, l’edilizia trema

È un grido di allarme che arriva dal cuore pulsante dell’edilizia della provincia di Siena, ovvero da Colle. Le nuove disposizioni che restringono ulteriormente il recinto degli accessi alle agevolazioni per ristrutturazioni ed efficientamento rischiano di creare una palude nel settore. L’ipotesi è ricorrere all’utilizzo degli F24 per dare più margine alle banche, ma su questo molte le ditte colligiane che hanno da ridire. "Il rischio è bloccare la rinascita – afferma Nicola Bacci della ElioWatt –. Quello che abbiamo visto in questi anni a Colle e più in generale in Valdelsa è una ripresa. Come ditta abbiamo lavorato molto ed è ripreso un certo meccanismo di fiducia nel futuro e nel settore dell’edilizia. Oggi con questa ‘svolta’ abbiamo verificato già un primo impatto". La Colle del ‘mattone’, della costruzione di quartieri come La Badia e l’Agrestone ha determinato un accrescimento del mercato edilizio sul territorio. Di fatto la città è sempre stata rinomata per questo settore, poi è arrivata la crisi degli anni ’11 e successivi, poi la rinascita anche grazie al Superbonus. "Sicuramente vediamo una frenata – afferma Andrea Parri, uno dei titolari della House Natural –: su Colle e su tutto il territorio sono molti i cantieri che abbiamo avviato e portato a termine. Oggi vediamo come andrà a finire. Un imprenditore è sempre ottimista e ha sempre quella dose di fiducia nel futuro. Certamente, però, in una zona come quella di Colle abbiamo visto un’importante ripresa, la preoccupazione potrebbe essere quella di una inversione a ‘U’".

In pratica il comparto edilizia e riqualificazione energetica sta subendo una netta frenata. Non è un caso che il campanello d’allarme in provincia parta proprio da Piazza Arnolfo.

"Negli ultimi due anni è stato un volano, però gestito male – conclude Antonio Magnotta della Costruzioni Cem –. La proposta era buona, ma poi c’è stata la lievitazione dei prezzi e l’altro handicap è stata l’imposizione dei prezziari sia dei materiali che delle prestazioni professionali. Il problema, quindi, è stata la gestione. Ora ci sono delle prospettive, ma prima di questo ennesimo decreto dovevano chiamare tutte le associazioni di categoria e capire se è stato un circolo vizioso o virtuoso".

Lodovico Andreucci