
Stella esplosa ben 20 milioni di anni fa
Poter osservare il passato non in un video o un documento, e attraverso una lente che non è uno schermo digitale, può sembrare impossibile, ma è quello che in realtà facciamo ogni volta che solleviamo lo sguardo su stelle lontane nel cielo. I ricercatori dell’Osservatorio astronomico dell’Università di Siena stavano osservando lo specchio blu sopra le nostre teste, quando domenica sera hanno potuto assistere a uno spettacolo andato in scena ben 20 milioni di anni fa. "Abbiamo ripreso l’esplosione di una stella avvenuta 20 milioni di anni fa – si legge in un post Facebook dell’Osservatorio firmato Alessandro Marchini -. Si tratta della Supernova 2023ixf, scoperta venerdì scorso dall’astronomo amatoriale giapponese Kōichi Itagaki, una stella esplosa nella Galassia Girandola (M101)". La stella si presenta come un punto bianco ben definito nella foto scattata domenica 21 alle 20, mentre nelle immagini scattate negli anni precedenti dall’Osservatorio, nella stessa porzione di cielo il punto bianco è assente.
"Poiché la galassia M101 è distante circa 20 milioni di anni luce, la potentissima esplosione è avvenuta in realtà 20 milioni di anni fa, ma il suo bagliore ha impiegato quel tempo prima di raggiungere la Terra ed essere scoperta da Kōichi Itagaki ed essere catturata dal nostro telescopio" è la spiegazione dell’Osservatorio. "Questa è una delle cose più affascinanti dell’astronomia: - si legge nel post - i telescopi osservano eventi avvenuti indietro nel tempo, tanto più indietro quanto è maggiore la distanza degli oggetti osservati". I ricercatori dell’Osservatorio di Siena hanno fatto un viaggio nel tempo restando ben piantati nel presente. È la magia dell’astronomia.
Eleonora Rosi