Spariscono 35mila euro dal conto, badante denunciata e condannata

Aveva dato all’uomo la card della Posta appartenuta al suo ex compagno: lei usava quella del pensionato. Il giudice Grandinetti l’ha ritenuta colpevole dell’indebilito utilizzo: un anno e 5 mesi e 750 euro di multa

Assistenza agli anziani, tanti i casi di furto e truffe (foto archivio)

Assistenza agli anziani, tanti i casi di furto e truffe (foto archivio)

Siena, 19 aprile 2024 – Si era fidato della badante. Era un punto di riferimento per ogni necessità. La figlia abitava lontano, come succede ormai ad ogni famiglia, seppure presente appena poteva. L’anziano, perfettamente capace di intendere sia chiaro, aveva però difficoltà a muoversi. Così la donna che si occupava di lui, 51 anni, residente in un comune della Valdichiana, era diventata un faro per la vita di ogni giorno. Ancora più amaro è stato pertanto per l’uomo scoprire che si era approfittata di lui. E gli aveva portato via un bel gruzzolo. Circa 35mila euro in tre anni, con prelievi anche di 2400 euro al mese. Un’amara verità che, nonostante la difesa vibrata dell’avvocato Michela Rossi, è costata la condanna alla badante. Il pubblico ministero Alberto Bancalà aveva chiesto un anno e sei mesi al giudice Andrea Grandinetti per l’uso indebito della carta. Dopo una breve camera di consiglio la badante è stata riconosciuta colpevole. Dovrà pagare una multa di 750 euro, il reato di furto è stato dichiarato estinto per la remissione della querela. Un anno e 5 mesi la pena (sospensa e non menzione) per aver utilizzato la card della Posta e anche di una banca del suo assistito.

Fiducia, la parola chiave di questa vicenda. Perché il pensionato aveva trovato una spalla a cui appoggiarsi nella badante. Non avrebbe mai immaginato, nonostante i casi segnalati dai media di persone che si erano approfittate della fragilità della persona assistita, che toccasse anche a lui finire nella ’rete’. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, in tre anni, dal 2019 al 2021, la badante aveva preso all’anziano ben 35mila euro. Consegnando a quest’ultimo la card della Posta appartenuta al convivente della donna che era deceduto un paio di anni prima. In modo che l’uomo non temesse di essere derubato visto che teneva con sé la carta. Invece quella del pensionato sarebbe stata nella disponibilità della donna. E grazie ad essa avrebbe fatto prelievi ripetuti e consistenti, pari anche a 2400 euro mensili. Poi l’uomo un giorno si era recato allo sportello dove gli avevano detto che non poteva fare prelievi perché quella card in realtà non era più attiva. Un fulmine a ciel sereno che aveva portato a scoprire gli ammanchi. Quindi la denuncia e il processo.