Il bambino ha una malattia rara, i compagni di classe imparano a comunicare con lui

La straordinaria lezione di inclusione di una classe delle elementari di Montepulciano

Sulle note di Mr Rain è terminato lo spettacolo dei ragazzi

Sulle note di Mr Rain è terminato lo spettacolo dei ragazzi

Montepulciano (Siena), 9 giugno 2023 – È salito un supereroe sul palco del Teatro Poliziano. Anzi, un’intera classe di Supereroi che ha dimostrato che si può fare inclusione vera, con semplicità e concretezza. È terminato così l’anno scolastico a Montepulciano, sulle note della canzone di Mr. Rain, tra applausi, tanti sorrisi e qualche lacrima, con un messaggio di speranza e fiducia nelle capacità dei più giovani di costruire un mondo migliore. I supereroi sono gli alunni della 2a elementare, sezione B, della scuola di Montepulciano stazione, istituto comprensivo Virgilio. Tra loro c’è Marco (nome di fantasia), 8 anni, affetto dalla sindrome di Angelman, una malattia genetica rara, caratterizzata da un ritardo nello sviluppo e da danni, anche gravi, di natura neurologica e psicologica.

L’intera classe, dopo aver preso coscienza della situazione del proprio compagno, si è rimboccata le maniche e prima ha studiato, poi ha adottato la cosiddetta CAA (Comunicazione alternativa aumentativa), una forma di linguaggio non verbale, basata sulla corrispondenza tra parole e disegni, che ha aperto un preziosissimo canale di comunicazione con Marco. Artefice di questa rivoluzione è stata la maestra Piera Caldiero convinta che la diversità è una ricchezza reale e non un ostacolo da superare. Ha studiato la situazione e ha individuato nella CAA lo strumento, ottenendo dalla Asl il software che ’traduce’ il linguaggio cosiddetto normale.

Ora i ragazzi della 2a B leggono la CAA, la scrivono e l’hanno cantata, grazie alla traduzione in pittogrammi del testo della canzone. L’inedito copione è stato proiettato su maxi-schermo, mostrando all’intero teatro questo meraviglioso progetto. E Marco è stato felicissimo, ha partecipato con gioia, esibendosi anche in una coreografia con i nastri, durante la quale è stato guidato con un’attenzione discreta ma sostanziale da una piccola compagna, e alla fine ha sollecitato lui stesso l’applauso. Dopo quello che la famiglia definisce un autentico calvario, da quando a Marco è stata diagnosticata la malattia a 3 anni e mezzo ed è iniziato un percorso, duro, difficile, ma carico di speranza, per rendergli la vita il più normale possibile.

"La sindrome di Angelman colpisce un bambino su 15mila – spiega la mamma –, in Italia i casi accertati sono 373, da 2/3 a 20 anni. Un’associazione, la FAST, segue gli sviluppi della ricerca e non ci fa sentire soli. Marco è un caso particolare perché capisce, cammina, corre, mangia, non è incontinente e da poco ha smesso anche di ’sbavare’, disturbo impattante sul piano sociale ma che non aveva mai impedito alla classe di accettare i suoi baci. La scomparsa del problema è stata salutata con una festa”.

"Marco non è stato fortunato – osserva la mamma – ma abbiamo avuto la fortuna di incontrare la maestra Piera, che con caparbietà ha creduto nella CAA e in Marco, di aver trovato le altre maestre, altrettanto sensibili, e di aver scoperto nei bambini della sua classe persone capaci di essere spontaneamente inclusive. Giornate come queste sono molto importanti perché per Marco ricevere piccole responsabilità vuol dire far parte del gruppo, essere incluso, danno il senso dell’autonomia e gli regalano fiducia». Allora è vero, come scrive Mr. Rain e come hanno cantato i bambini, che «A volte chiedere aiuto ci fa paura/Ma basta un solo passo, come il primo uomo sulla luna».