Siena, 15 novembre 2020 - Notte prima della zona rossa, scattata ieri sera a mezzanotte. Ci si mette anche il meteo a rendere più grigia la giornata di venerdì in cui la Toscana (ri)piomba nell’incubo delle chiusure per i troppi contagi e gli ospedali intasati. Una nebbia fitta, come non si vedeva da tempo, avvolge la Piazza quando scatta il coprifuoco alle 22. E le Volanti della questura, insieme ai carabinieri, controllano che nessuno violi le regole. Un silenzio da brivido, se paragonato alla notte chiassosa della settimana prima. Quando, sebbene bar e ristoranti fossero chiusi dalle 18, si erano ritrovati decine di giovani, in larga parte con la mascherina abbassata. Gomito a gomito.
Assembramenti? Neppure l’ombra nella notte tra venerdì e sabato. Il momento è grave. Le attività abbassano di nuovo le serrande. Voglia di tutto tranne che di scherzare. Eppure c’è ancora chi non ha capito – o fa finta che sia così – se due stanno in Piazza, con la birra in mano, immortalati anche dal nostro fotografo, in barba al coprifuoco. Una sfida che costa loro la multa da parte dell’Arma. Inevitabile. I carabinieri controllano anche i locali – si contano con il lumicino – aperti per l’asporto. Entrano nella gelateria in Banchi di sotto: tutto regolare. I negozianti non vogliono problemi, visto che già ne hanno molti.
Gli uomini della Volante percorrono il centro a piedi per verificare meglio se, magari, qualcuno prova a fare il furbo. In macchina non sempre l’occhio arriva a cogliere vicoli e angoli. Ma è il deserto. Persino alla Lizza, recentemente scelta dai giovanissimi per le loro bravate. Mette tristezza, questa Siena. Bella e immobile. Costretta ad addormentarsi prima del solito. E vengono in mente le immagini commoventi del video realizzato dal Consorzio per la tutela del Palio, messo on line alle 19.30 del 2 luglio scorso. Ma quella era una città che aveva reagito cantando alla finestra, affrontando lo choc con una forza che in quasi otto mesi di disagi si è persa. Siena è stanca. Provata. Non doma, però. Anche se in fondo alla risalita della stazione, luogo caldo e sicuro, la polizia trova cinque persone che si sono messe insieme per dormire. L’unione fa la forza. Non sono barboni, c’è chi racconta di aver avuto problemi con il gioco e allora ha perso tutto. Ma non la dignità. La notte è lunga. Volanti e carabinieri continuano a vigilare. Ma la movida in barba alle regole sembra lontana anni luce. Ora è il momento della responsabilità per il bene di tutti.