
Il pm Silvia Benetti
Siena, 4 agosto 2021 - "Mi ha maltrattato. Botte. Violenze psicologiche. E non solo". Era iniziata con la denuncia ai carabinieri l’odissea per un uomo. In un batter di ciglia, quando i militari nel settembre scorso hanno bussato alla sua porta, via moglie e figlio. Entrambi trasferiti in una struttura protetta lontano da lui, così prevede il Codice rosso per tutelare donne e minori. Ma non sempre i racconti di presunti abusi e botte, di case che diventano palcoscenico di sopraffazioni, fotografano la realtà. Tanto che l’incubo vissuto dal settembre scorso dall’uomo, 40 anni, che vive in Valdelsa, ha avuto un lieto fine. Il pm Silvia Benetti, uno dei sostituti della task force della procura addetta ai casi del Codice rosso ha scavato. E rilevato la scarsa credibilità della donna, chiedendo l’archiviazione per l’indagato. A cui adesso è stato addirittura affidato dal tribunale dei minori il figlio ancora molto piccolo, con il consenso della ex compagna che l’aveva denunciato. Una storia dal film. I due si conoscono su Facebook quando lei, 36 anni, è in una struttura protetta. Si trova lì perchè ha già denunciato per maltrattamenti l’ex compagno. Alla fine i due vanno a vivere insieme, nasce un figlio. A logorare il rapporto, acuendo le tensioni, ci pensa il lockdown. Secondo la donna sarebbe salita la tensione, l’insofferenza e dunque il comportamento inaccettabile dell’uomo. Racconta di quella volta che le aveva dato in testa il cellulare, con tanto di refertto medico, riferisce di un rapporto violento. La sua parola contro quella del compagno che, difeso dall’ avvocato Danilo Lombardi, nega tutto. E anzi sottolinea le proprie rimostranze verso la donna per la scarsa attenzione alla casa e soprattutto alla cura del bambino. Così il pm chiede l’incidente probatorio per verificare l’ attendibilità della donna. Raccoglie testimonianze, si scopre che il precedente compagno accusato di maltrattamenti simili è stato processato e assolto. Che spesso si reca al bar, eccede con l’alcol. Tanti lo ribadiscono, lei nega sempre. Al termine degli accertamenti il pm conclude che non ci sono elementi per esercitare l’azione penale. L’ uomo è innocente, adesso pensa solo a suo figlio. Ancora troppo piccolo per comprendere.