Un concerto gospel con novanta elementi nella chiesa della Santissima Annunziata. Domenica alle 21 torna il Siena Gospel Project, in occasione del quale il Joyful Anthem Gospel Choir si esibirà, prima da solo e poi con gli altri cori ospiti che prenderanno parte all’iniziativa, in una grande serata di musica, con la direzione di Jemero Carter, polistrumentista e compositore del Mississippi, che da oltre dieci anni insegna musica e dirige cori in diversi college e università americane.
L’ingresso è libero e il ricavato delle offerte raccolte sarà devoluto alla Caritas per la ristrutturazione della cucina della mensa per i poveri in San Girolamo.
Il Joyful Anthem Gospel Choir è una realtà nata nel 2013 proprio a Siena, dalla volontà di alcuni amici che hanno deciso di mettere in pratica la loro passione per il canto attraverso la musica gospel. "’Joyful Anthem’ – spiegano – vuol dire ‘Inno Gioioso’, un inno di gioia che riempie i cuori e si manifesta nel volto e nelle voci dei coristi. Cantare è la passione dei nostri giorni, è il tempo che non si esaurisce nella frenesia che agita il quotidiano ma, al contrario, si trasforma in attimi di gioia e di fraternità".
Ogni anno il Joyful Anthem, divenuto un’associazione culturale, organizza il Siena Gospel Project, un workshop di tre giorni aperto alle associazioni corali che ogni anni si svolge a Siena grazie alla collaborazione con GTM Ministries, un’organizzazione con sede negli Stati Uniti che ha come scopo la condivisione del messaggio gospel attraverso la musica. "L’esperienza del Siena Gospel Project – raccontano i promotori – è unica nel suo genere, dal punto di vista musicale grazie alla professionalità degli artisti e dei musicisti ospiti, dal punto di vista umano perché ci si sente come a casa, tra amici, in un’unica grande famiglia che condivide ciò che ha di più caro e prezioso".
Ad aprire la serata sarà il coro senese, al quale poi si aggiungeranno gli altri cori, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato al corso di tre giorni e che si esibiranno tutti insieme, per un totale di novanta elementi, diretti da Carter, al quale quest’anno è stato affidata la masterclass. Carter è un artista indipendente e la sua formazione è fortemente influenzata sia dal genere tradizionale che contemporaneo soprattutto del sud degli Stai Uniti.
Riccardo Bruni