
Giuseppe Giambrone durante gli allenamenti al Tuscany Camp
Fare dell’area aeroportuale di Ampugnano, nel comune di Sovicille, un polo sportivo di eccellenza, con piste di atletica e pattinaggio, ciclismo, palestra, piscina, centro di fisioterapia di avanguardia e quant’altro per attrarre atleti da tutto il mondo in cerca di un’esperienza in grado di coniugare sport ed alta qualità della vita, in un territorio unico. Da un’idea rilanciata da Piero Spinelli, ex direttore di Banca Cras dal 1976 al 2007, Giuseppe Giambrone, allenatore di atletica a capo del progetto Tuscany Camp che da circa 10 anni fa base a San Rocco a Pilli in Val di Merse, è tra coloro che puntano a dare vita nell’area aeroportuale ad un centro sportivo di livello internazionale, capace di coniugare più esigenze del territorio, dagli altleti professionisti agli amatori fino, perfino, colmare l’esigenza di una pista di allenamento per i cavalli da Palio con materiale "allwethear", ovvero specifico e sicuro in qualsiasi condizione meteo.
"Siena e il suo territorio possono tornare ad essere veramente attrattivi in un settore, quello del turismo sportivo, che è al secondo posto mondiale nelle motivazioni di viaggio, dopo quello religioso – spiega Giambrone, siciliano di origine ma già da tanti anni sul territorio –. Serve crederci. Noi abbiamo già finanziatori privati pronti a investire risorse importanti per dare vita a un progetto di alto livello (tra questi Mark Getty e molti altri, ndr) ma dai costi ragionevoli, che consentirebbe di soddisfare le tante richieste che già oggi riceviamo da tutto il mondo, ovvero da Federazioni di atletica interessate a portare i lori atleti qui da noi ad allenarsi. Basti pensare che sono stato appena nominato responsabile tecnico della Federazione cinese e nelle prossime settimane arrivano qui i primi atleti. Ma ci cercano anche dalla Scandinavia per allenarsi qui durante i loro freddi inverni o dagli Emirati Arabi per spostarsi da noi durante le loro estati roventi: dal 1° luglio arriveranno 40 atleti arabi. E poi ci arrivano richieste da Abu Dhabi, Qatar: insomma, ci servono dunque più spazi. Ma non solo: tante agenzie specializzate nell’organizzazione di viaggi sportivi ci contattano per venire qui con amatori".
"Abbiamo – prosegue Giambrone – tanti plus: il clima, le bellezze del territorio e il modello di atleti di profilo internazionale che già hanno preso parte ad Olimpiadi e campionati mondiali, conquistando un totale di 23 medaglie mondiali, un record del mondo e piazzamenti importanti". Il progetto guarda quindi alla politica e alle istituzioni: il passaggio chiave è trasferire la proprietà dell’area di Ampugnano dal demanio aeroportuale (Enac) a quello civile e quindi alla Regione Toscana, così da affidarlo in gestione ad un soggetto misto pubblico-privato che possa dare sostenibilità e quindi nuova vita ad un’area che adesso conta solo l’operatività di pochi voli all’anno.
"Abbiamo nomi di finanziatori importanti e un business plan che stima in 1,2 milioni di euro l’importo degli investimenti necessari per partire – aggiunge Giambrone –. Parliamo di un’area da 180 ettari, ci sarebbe spazio per tutti: non solo sportivo ma anche sociale. L’attuale parte di pertinenza aeroportuale sarebbe riservata alle attività sportive organizzate da noi mentre la parte perimetrale esterna sarebbe destinata a verde pubblico, con aree attrezzate per famiglie, bambini e animali così da vivere il territorio all’aria aperta e soddisfare una domanda inevasa qui intorno. Prevediamo un progetto ecosostenibile con pannelli fotovoltaici e impatto ambientale zero. Siamo sicuri che sarebbe un progetto che consentirebbe di rilanciare il tessuto economico del territorio, considerato anche il maggiore fabbisogno di lavoro (80 addetti), l’indotto dei servizi necessari (fino a 150 posti di lavoro) e la possibilità di dare vita a strutture ricettive diffuse, valorizzando i tanti immobili dismessi che ci sono nelle campagne qui intorno".
G.P.