PINO DI BLASIO
Cronaca

Siena capitale mondiale dell’olio. Per tre giorni il gotha dei produttori

Dal 28 al 30 maggio il Consiglio Oleicolo internazionale al Santa Maria della Scala, tra incontri e summit

Siena capitale mondiale dell’olio. Per tre giorni il gotha dei produttori

A Siena dal 28 al 30 maggio i massimi esperti mondiali sul tema dell’olivicoltura per una tavola rotonda del mercato nazionale e internazionale guidata dal Comitato Consultivo del Consiglio oleicolo Internazionale. "Non si riuniva da 30 anni, l’ultima sessione plenaria del COI a Madrid - ha rivelato il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Patrizio La Pietra - ha deciso che Siena sarà la capitale dell’olio d’oliva per tre giorni a fine maggio. Non nascondo che ci sono state pressioni per tornare in Puglia, sede italiana dell’ultima riunione degli Stati generali. Ma la scelta di Siena è stata dettata dal privilegiare la qualità sulla quantità".

L’evento è stato presentato ieri nella Cappella del Manto del Santa Maria della Scala, il sottosegretario La Pietra era affiancato da Chiara Valdambrini, direttrice della Fondazione Santa Maria della Scala, che sarà la sede, più precisamente la sala Italo Calvino della tre giorni dell’olio d’oliva. In platea anche il sindaco Nicoletta Fabio e il deputato di FdI Francesco Michelotti. I saluti istituzionali sono toccati al vicepresidente della Fondazione Santa Maria, Niccolò Fiorini.

"Una manifestazione importante – ha spiegato la direttrice Chiara Valdambrini - siamo grati che il Ministero, insieme all’appoggio al Comune, abbia scelto il Santa Maria come location per questa tre giorni dedicata al mondo dell’olio. Preziosa la sinergia tra Ministero dell’Agricoltura, Regione Toscana, Comune di Siena e Ismea per un settore come l’agroalimentare sul quale Siena punta molto".

Il panel dei relatori non è ancora noto, il sottosegretario La Pietra assicura che dal 15 maggio arriveranno le conferme dei partecipanti al summit senese. "Ci saranno sicuramente i principali stakeholders dell’olivicoltura, i produttori maggiori e anche esponenti governativi. Nel Consiglio oleicolo internazionale ci sono 50 Stati membri: oltre all’Europa mediterranea, ci sono Giordania, Uzbekistan, Uruguay, Turchia, Marocco, Egitto, Algeria, Iran. Potrebbero esserci anche ministri".

Sarà un evento importante, un riconoscimento al lavoro che il ministero dell’Agricoltura e della sovranotà alimentare sta facendo per legittimare tutte le filiere e per restituire all’Italia la posizione che le compete all’interno del sistema internazionale oleicolo. "Un ruolo di primaria importanza che ci spetta, a fronte della produzione di altissima qualità che contraddistingue i produttori del nostro Paese. Non siamo un Paese di quantità ma di qualità – ha aggiunto il sottosegretario La Pietra –. Produciamo 300mila tonnellate di olio di oliva all’anno, trattiamo un milione di tonnellate, 600mila destinate all’estero e 400mila al mercato interno. Siena è il centro della Toscana e da un punto di vista produttivo e qualitativo è sicuramente un territorio estremamente importante". Anche se la Puglia, da sola, produce 153mila tonnellate di olio, stando al rapporto Ismea, più della metà della produzione italiana, la Toscana è al quarto posto tra le regioni, con 12.500 tonnellate. Ma ospita la maggior parte delle 42 Dop e Igp certificate in Italia.