Sa benissimo che i numeri di partenza rendono la sfida improba, però Alessio Serragli, sindaco di Monticiano, non ci sta a considerare un azzardo la sua sfida per la presidenza della Provincia. "La mia non è una candidatura di servizio, ma è una proproposta per dare più democrazia possibile al panorama provinciale", afferma.
Da dove parte, Serragli?
"Proprio da qui, dalla necessità di garantire comunque un’alternativa. Purtroppo questa legge sbagliata fa sì che l’elezione del presidente della Provincia a Siena sia di fatto una nomina all’interno del congresso Pd".
Con queste premesse la partita è tutta in salita.
"Di sicuro lo è, ma è anche vero che tutte le partite iniziano da 0-0. In provincia sono presenti anche molte liste civiche ed è anche questo mondo che intendo ricolgermi. L’idea è provare a stimolare più attenzione possibile in chi non si riconosce nel centrosinistra".
Ha proposto anche un’alleanza organica a qualcuno dei civici?
"Io ho avanzato la mia candidatura, ricordando che nella mia maggioranza nessuno, me compreso, ha una tessera di partito. Quindi sono un civico che ha trovato una convergenza con il centrodestra. E nella lista la maggior parte delle candidature non è espressione dei partiti".
Si parla poco di programmi in questa campagna elettorale anomala: lei su cosa punta?
"Le competenze delle Province sono state enormemente ridotte e sostanzialmente sono incentrate su edilizia scolastica, trasporto pubblico e viabilità. Quest’ultima è una delle criticità maggiori del nostro territorio e si dovrebbe fare molto di più".
Intende destinare più risorse?
"Altre Province, come Arezzo, hanno investito risorse maggiori in questo settore. E soprattuto la Provincia non deve essere solo un ente di rappresentanza istituzionale, ma svolgere una funzione maggiore di collante tra tutti i Comuni. Va guardata tutta la provincia, ripartendo gli interventi da realizzare con la massima attenzione nei confronti di tutti. Da questo punto di vista credo che ci sia da cambiare qualcosa".
Sia lei sia la sua avversaria rappresentate Comuni piccoli ed entrambi rappresentanti di quelle aree interne sempre più al centro del dibattito: cosa si auspica su questo fronte?
"È una delle sfide decisive per il nostro territorio, per questo osservo che ci vuole più attenzione per la viabilità di competenza della Provincia. Da noi, per andare in ospedale, ci vogliono 50 minuti e meno male c’è un punto di emergenza territoriale. Ma è un tema chiave da affrontare con grande attenzione".
Lei è reduce anche da una giornata complicata dopo il temporale di domenica: cosa è successo a Monticiano?
"È successo che dopo l’intensa precipitazione, e non è la prima volta, ci siamo trovati praticamente senza connettività e con difficoltà per i collegamenti telefonici. Ci siamo mobilitati e ringrazio anche la prefettura dell’attenzione e dell’interessamento. Ma quello della garanzia delle connessioni anche per le aree interne è un problema su cui dovrebbe mobilitarsi anche la Provincia".
Il centrodestra sconta una storica difficoltà nelle amministrative in larga parte della provincia, perché secondo lei?
"Non ho una risposta, ma osservo che laddove si uniscono forze non legate al Pd e una valida proposta civica i risultati si ottengono, a partire dal capoluogo. Ma anche a quanto accaduto a Colle con Pii".