Laura Valdesi
Cronaca

Selva, cena del piatto. Brindisi per ricordare. Alessandro Bartali. Il ’grazie’ a Milani

Il priore Mocenni sottolinea l’unicità della vita di Contrada nelle difficoltà "Percorso meraviglioso" e "miscela particolare con Tittia", dice Giorgi.

Selva, cena del piatto. Brindisi per ricordare. Alessandro Bartali. Il ’grazie’ a Milani

Selva, cena del piatto. Brindisi per ricordare. Alessandro Bartali. Il ’grazie’ a Milani

Siena. 6 maggio 2024 –  Una cena del piatto formato famiglia, nonostante i quasi 600 a tavola. Carica di emozione (e commozione) quando è stato ricordato Alessandro Bartali, grande selvaiolo scomparso prematuramente. Impossibile evitare i brividi ascoltando suo figlio Pietro, in avvio di serata, ringraziare la Selva che è stata così vicina a lui e ai suoi cari. Ancora occhi lucidi quando l’ormai ex capitano vittorioso Alessandro Giorgi, accogliendo la richiesta del giovane a brindare al padre, ha invitato i selvaioli ad alzare i calici ricordando Bartali e tutti coloro che, recentemente, sono volati in cielo. Ma la cena del piatto, che ha chiuso i festeggiamenti per la vittoria del 2 luglio scorso, è stata anche gioia, amarcord e messaggi di una Contrada che, ha ricordato ancora Giorgi, "negli ultimi 50 anni ha dimostrato di sapere sognare e di riuscire a realizzare i propri sogni". Un applauso speciale è stato riservato al proprietario di Violenta da Clodia, Theodore Westerman e alla sua famiglia, ma anche a chi la allena. "Grazie per quello che fai per il Palio di Siena", ha detto Giorgi rivolto a Massimo Milani, presente alla cena. Dove gli unici ospiti erano poi quelli del Travaglio, di Caldana e Ronciglione.

Formato famiglia, si diceva. Concetto su cui si è soffermato il priore Benedetta Mocenni ricordando "l’unicità della vita di Contrada, anche nei momenti più difficili, come appunto quelli appena vissuti. In questo periodo abbiamo dato e ricevuto tanti abbracci, bisogna continuare così". Un invito all’unità e all’affetto. Poi il grazie al capitano Giorgi "per le tante gioie regalate ma anche al nuovo capitano Andrea Causarano che, sono certa, lotterà e si darà da fare per portare alla Selva altri desiderati successi". Non ha parlato alla cena Tittia, che ieri ha raccolto il frutto del suo lavoro come allenatore vincendo il Gran premio nazionale dell’anglo arabo a Roma, all’ippodromo Capannelle (vedi articolo in prima pagina). Ci ha pensato Giorgi a sottolineare "la miscela particolare" che si è creata con il fantino negli anni riconoscendo "che la Selva ha primeggiato grazie anche al rapporto speciale con Giovanni. Si sente a casa qui". Giorgi e i mangini vittoriosi gli hanno regalato un piatto con intarsio. Poi c’è stata la consegna dell’asta al capitano che ha tratteggiato gli ultimi nove anni con tre successi, uno da mangino e due da condottiero, confermando di aver speso tutte le energie possibili per portare in alto i colori di Vallepiatta lavorando molto sull’esterno "perché il Palio – svela – si vince anche stando tanto a contatto con i fantini e con le dirigenze, cercando di capire".