Sei vittima di un reato? La Rete Dafne ti aiuta

Al via per un anno il progetto di task force istituzionale per offrire un servizio gratuito di accoglienza e sostegno

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La Rete prende il nome da Dafne, ninfa dalla grande bellezza che per sfuggire all’amore del dio Apollo, si fece trasformare in pianta d’alloro. Si tratta di un servizio gratuito di accoglienza e sostegno per le vittime di qualsiasi reato, che sarà attivo per un anno (rinnovabile) nella provincia di Siena, gestito dall’associazione Aleteia-studi e ricerche giustizia riparativa e mediazione, membro di Rete Dafne Italia, che ha espresso già "soddisfazione" per la nascita di questa sua nuova ‘figlia’. Chiamando il numero verde gratuito 800 777 811 chiunque abbia subìto un reato, potrà ricevere aiuto e supporto, informazioni sui diritti, sostegno psicologico e medico-psichiatrico.

A firmare il protocollo d’Intesa per la costituzione di Rete Dafne Siena l’Azienda Toscana Sud Est che garantirà "prestazioni sanitarie, in collegamento con i propri servizi specifici, in particolare integrandola con le attività di Rete Codice Rosa". E il Consiglio dell’Ordine degli avvocati coinvolti con piacere in questa ‘lotta’ all’emarginazione e alla discriminazione. Per la Provincia e la consigliera di Parità la sottoscrizione del protocollo "si inserisce in un contesto territoriale già sensibile e attivo". Anche il Comitato per le Pari Opportunità degli Avvocati, "nell’ottica del contrasto alle discriminazioni e dell’attenzione alla persona, ha sottoscritto con piacere il Protocollo". Così come la Società della Salute della Zona e la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa che si impegneranno "nella promozione di buone prassi e informazione capillare sul territorio".

La Società della Salute Amiata Senese e Val d’Orcia - Valdichiana Senese "offrirà una serie di supporti e interventi con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità". La Procura della Repubblica-Tribunale di Siena ha aderito "per fornire il proprio contributo, nella convinzione che la partecipazione congiunta di vari interlocutori qualificati possa portare a una maggiore sensibilizzazione".

Angela Gorellini