
Scuola "Luigi Magi" di Asciano
La scuola è spesso fonte di discussioni: adulti e studenti ne criticano l’impostazione tradizionale e propongono modifiche. Per capire cosa ne pensano davvero i ragazzi, abbiamo intervistato i nostri compagni.
Alla domanda "Che cos’è per te la scuola?" molti hanno risposto che è un luogo dove imparare cose nuove, utili per affrontare la vita e svolgere un lavoro in futuro. La maggior parte degli studenti, però, apporterebbe diverse modifiche all’organizzazione scolastica: meno ore giornaliere di lezione e meno materie, ma più attività extrascolastiche pomeridiane, come teatro, musica, sport; più laboratori pratici per sentirsi attivamente coinvolti; lezioni più brevi, con intervalli più frequenti, per favorire la concentrazione. Siamo tutti d’accordo sulla necessità dei compiti a casa, utili per consolidare i concetti spiegati a lezione; solo qualcuno ha evidenziato il problema dei tempi di lavoro: studiare anche a casa dopo sei ore di lezione a scuola, può risultare pesante. Un’altra questione riguarda i voti: alcuni modelli scolastici li hanno aboliti per ridurre lo stress nei ragazzi, ma siamo quasi tutti convinti che i voti siano importanti per verificare la comprensione degli argomenti e che un voto negativo possa spronare gli alunni a fare di più, a crescere, accettando la possibilità di sbagliare senza renderla una tragedia.
Riguardo alla struttura, i ragazzi vorrebbero un’aula per ogni disciplina, con materiali, arredi specifici e strumentazioni all’avanguardia, un giardino grande, in cui poter anche svolgere le lezioni e uno spazio dedicato alla conversazione ed al relax; aule spaziose, con pareti colorate e nei corridoi armadietti e distributori automatici di cibi e bevande.
E gli insegnanti? Sono persone da rispettare, che ci guidano nel nostro percorso formativo; molti ragazzi, però, vorrebbero con loro un rapporto più stretto, immaginando occasioni di dialogo e confidenza. Chi fa il docente deve essere tagliato per questo ruolo: oltre alla preparazione sulla materia, ci vuole pazienza e capacità di relazionarsi con i ragazzi, che non si possono identificare con la loro riuscita scolastica. L’esigenza di essere ascoltati e compresi è emersa anche quando abbiamo chiesto ai nostri coetanei cosa si aspettano in definitiva dalla scuola: tutti hanno risposto che questa non dovrebbe solo prepararci per il futuro, ma essere anche un luogo di confronto, dove capire gli altri e se stessi.