
Il cantiere della scuola di Castellina Scalo, dopo lo sgombro e il sequestro, è sempre più un caso che fa discutere
Dopo lo sgombero, il sequestro preventivo del cantiere della scuola primaria di Castellina Scalo. In un comunicato, l’amministrazione comunale di Monteriggioni ribadisce la propria estraneità ai fatti e intanto si registra sul caso anche una presa di posizione in ambito politico a firma di Rifondazione comunista, per voce del segretario provinciale Loriano Checcucci. Tutto ha preso il via gli ultimi giorni di aprile, con l’occupazione del tetto dell’edificio – interessato da opere di adeguamento – da parte dei lavoratori, che protestavano per il mancato pagamento degli stipendi. Quindi l’intervento delle forze dell’ordine e il temporaneo stop alle rimostranze, poi riprese. Sul posto il ritorno dei Carabinieri e l’identificazione dei dipendenti, in seguito allontanati dalla zona. Il Comune spiega di aver ricevuto comunicazione del sequestro preventivo del cantiere. "Si ribadisce che l’Amministrazione comunale – è scritto – è estranea ai fatti e si sottolinea fermamente che la comunicazione non riguarda in alcun modo l’operato della stessa. La custodia del cantiere, infatti, è stata affidata a personale del Comune. Le Autorità competenti stanno compiendo ogni verifica sui fatti accaduti. Si conferma pieno supporto e sostegno alle forze dell’ordine e alle istituzioni che stanno lavorando sulla vicenda. Naturalmente le lezioni scolastiche si svolgeranno in piena regolarità. Non appena disponibili, seguiranno aggiornamenti". Dal canto suo, Rifondazione comunista "esprime profonda preoccupazione per la vicenda dei lavoratori edili". Scrive il segretario provinciale Checcucci: "Gli operai hanno inscenato varie forme di protesta dando sfogo a un malessere, alla vigilia del 1 maggio, che covava da mesi per le mancate retribuzioni. Ancora una volta i lavoratori fanno le spese di leggi nazionali che hanno precarizzato il mondo del lavoro, come lo sono gli appalti e subappalti al massimo ribasso che fanno tanto comodo agli enti locali, molto meno ai lavoratori che devono lavorare di fretta, aumentando i rischi di infortuni e qualche volta a discapito della qualità". Da qui la richiesta,del Prc: "Chiediamo al sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini spiegazioni chiare e pubbliche. Non è una situazione normale – conclude Checcucci – e non si può ridurre a una questione di ordine pubblico abdicando al ruolo politico che ricopre".
Paolo Bartalini