di Laura Valdesi
SIENA
"Un’annata paliesca che non è andata per niente come desideravo. Piena di infortuni. La prossima spero proprio di far vedere quello che valgo. Sarà per me quasi un nuovo debutto". Legge così, Stefano Piras detto Scangeo, una stagione per lui complicata nonostante il cuore e l’impegno profuso. Non è persona che si nasconde dietro un dito. Umile e pronto a ripartire mettendosi in gioco, dopo la Carriera di luglio nel Bruco che non ha corso per il capitombolo al canape e quella dell’Assunta, era nel Nicchio su Zio Frac, terminata al Casato.
Come sta Scangeo dopo la caduta?
"Tutto indolenzito, normale che sia così. Impossibile evitare di andare giù quando ti scivolano i cavalli davanti. Credo anche di aver preso una spinta, involontaria, da quello della Civetta".
Conseguenze?
"Il cavallo della Lupa, me ne sono accorto bene, mi è passato sopra, sulla schiena, certo non volendo. Mi hanno pestato poi un dito, una bella botta. Comunque sono già rimontato a cavallo perché c’è l’impegno di Asti in San Damiano".
Quando si dice che i fantini sono di gomma.
"Il lavoro preme. Bisogna recuperare bene e in fretta. Vale per me come per i colleghi".
Come ti sei trovato nel Nicchio?
"Benissimo. Una bella Contrada, che ha tanta voglia di vincere".
Zio Frac ce la poteva fare con Violenta, se non ci fosse stata la caduta?
"Penso di no, da quello che si è visto. Era nettamente superiore. Ha dimostrato di avere tre marce in più degli altri, tuttavia avremmo potuto fare un buon Palio".
Cosa hai detto a Tittia?
"Gli ho fatto i complimenti. Il 18 era già in scuderia, la mattina presto, a lavorare. Ci sono tanti cavalli".
Più amarezza a luglio oppure adesso?
"In entrambe le occasioni. A luglio sono caduto al canape, ad agosto al Casato. Sono molto dispiaciuto per com’è andata".
Dopo il Palio di Asti che succederà?
"Qualche giorno di riposo, tornerò a casa in Sardegna. E poi si ricomincia a testa bassa. Non è stata, ripeto, un’annata buona. Iniziando dalle costole rotte, poi la clavicola e adesso la botta al dito. Tutto ha finito per condizionare la considerazione nei miei confronti. A Siena si fa in fretta a passare dalle stelle alle stalle. Quindi ripartirò con umiltà, facendo una grande provincia".
Cosa prenderesti a Tittia?
"E’ un fantino fortissimo. Gli ruberei sicurezza e determinazione".