
di Cristina Belvedere
Sono stati 65 i curriculum pervenuti dall’Italia e dall’estero alla Fondazione Antico Ospedale per la selezione pubblica internazionale bandita alla ricerca del nuovo direttore del Santa Maria della Scala. Solo cinque professionisti sono stati ammessi ai colloqui finali, che si terranno domani a partire dalle 14, proprio nella sede dell’ex Spedale.
In lizza ci sono il dirigente comunale Iuri Bruni, i critici d’arte Angel Moya Garcia e Stefano Raimondi, lo storico dell’arte Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi e l’archeologa Chiara Valdambrini. Durante l’orale i candidati non dovranno solo indicare titoli ed esperienze lavorative, ma anche proporre progetti e strategie di gestione del Santa Maria, per valorizzarne il patrimonio e inserire l’ex Spedale nel sistema di relazioni con le altre istituzioni locali, nazionali e internazionali. Ma in gioco c’è il futuro stesso della Cultura a Siena. Entro il 31 dicembre sarà necessario infatti apportare una serie di modifiche allo statuto della Fondazione Santa Maria della Scala, per superarne i limiti individuati in questi due anni. A complicare la situazione è tuttavia l’appuntamento elettorale del 14 e 15 maggio, che segnerà il passaggio dalla vecchia alla nuova amministrazione comunale. Gli stessi vertici della Fondazione vedranno scadere il loro ruolo alla fine dell’anno: di qui la necessità di avere una figura tecnica, cioè il direttore (l’incarico previsto nel bando è triennale e rinnovabile), che continui a lavorare per impedire, durante la transizione, un vuoto nella governance. Il passo successivo sarà poi l’individuazione di un curatore, che consenta il decollo definitivo del Santa Maria e della Cultura a Siena.