Il complesso museale del Santa Chiara a San Gimignano è tornato a essere sé stesso, riaprendo il portone ai visitatori da ieri mattina dopo un silenzio durato cinque anni di importanti restauri da un milione e mezzo di euro, per ammirare i nuovi spazi e le nuove collezioni. Nello storico palazzo di via Folgòre si ritrova uno spicchio della storia di San Gimignano con la data di nascita 1786 del monastero di clausura delle monache di Santa Chiara. Raro gioiello baroccheggiante completamente ritornato a vivere che fa da ingresso al museo polivalente del Santa Chiara, gestito da Opera Laboratori.
All’interno si incontrano il museo dell’archeologia e della via Francigena, la spezieria della farmacia dell’ex Spedale Santa Fina, la galleria d’arte moderna e contemporanea con opere firmate dai più importanti artisti italiani. Oltre alla sala di esposizioni temporanee, dove è stata inaugurata la mostra del fotografo americano Ken Nahoum. Tra i primi visitatori all’inaugurazione il sindaco Andrea Marrucci con la giunta, il presidente della Regione Eugenio Giani, il soprintendente di Siena Arezzo e Grosseto Gabriele Nannetti, Stefano Di Bello di Opera, gli ultimi quattro sindaci prima dell’attuale: Pierluigi Marrucci, Franco Nencioni, Marco Lisi, Giacomo Bassi.
Romano Francardelli