"Il progetto della scuola di San Miniato merita una riflessione". Così il consigliere comunale Mauro Marzucchi, Siena aperta, che torna sulle polemiche dei giorni scorsi: "La Giunta ha deciso di mantenere l’impegno dell’elementare nel Piano triennale delle opere pubbliche. La mia posizione è che, a fronte di una denatalità importante, le scuole di Siena sono al momento più che sufficienti, infatti ospitano il 20% di bambini provenienti dai comuni limitrofi".
E ancora: "Negli anni, con la crescita demografica, la scelta era stata, a eccezione del Petriccio, quella di accentrare le scuole utilizzando quelle esistenti e ampliandole come nel caso della Pascoli". Marzucchi prosegue: "A San Miniato la scuola era stata pensata negli anni ’90. Ora si resuscita il progetto quando il rapporto tra costi (10 milioni di euro) e benefici non è conveniente. Inoltre che dire di Taverne e Isola d’Arbia, che sono senza scuola? I bambini là residenti ogni giorno fanno 30 minuti in pullman per raggiungere la Dupré. Loro non hanno gli stessi diritti di San Miniato?".
Il consigliere di Siena Aperta non ha dubbi: "Se il Comune deciderà di realizzare l’elementare di San Miniato nel 2023, magari grazie all’arrivo di fondi statali, il mio consiglio è un’assemblea pubblica con i cittadini per discutere del progetto, perché solo i cittadini sono il soggetto deputato a un’interlocuzione con l’amministrazione". E infine: "Da socialista – aggiunge Marzucchi – dico che scuole e ospedali sono il fulcro della cultura a cui appartengo, ma qui c’è un problema di qualità amministrativa: la scuola di San Miniato riappare nell’ultimo anno dell’era-Valentini con costi quintuplicati e un evidente odore di campagna elettorale. Il mio invito è a una riflessione attenta sul progetto a San Miniato, perché i 10 milioni assorbirebbero risorse a scapito di altri interventi".
Cristina Belvedere