REDAZIONE SIENA

"Regione pronta a vendere Bandini". Task-force per la nuova mensa

Tavolo tra Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, le Università e il Comune di Siena

Tavolo tra Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, le Università e il Comune di Siena

Tavolo tra Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, le Università e il Comune di Siena

Svolta nell’annosa vicenda della mensa Bandini. Dopo tredici anni dall’acquisto, la Regione sembra infatti pronta a rimettere in vendita l’immobile. A tal fine è nato il nuovo tavolo con l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, l’Università degli studi, l’Università per stranieri e il Comune di Siena, che punta a svolgere tutte le pratiche utili a velocizzare i tempi di vendita e poi di acquisizione per realizzare una nuova mensa. "La Direzione del Patrimonio della Regione ha dato il nullaosta per la possibilità della vendita di Bandini – ha annunciato il presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, Marco Del Medico –. Ovviamente la vendita deve passare dalla giunta regionale. Dopodiché ci saranno i consueti lavori propedeutici sia per la vendita sia per dare a Siena e agli studenti una seconda mensa".

Resta incerta per il momento la data in cui si avrà la delibera per procedere ufficialmente, ma il lavoro da fare è tanto e si può iniziare da subito. "Ho voluto costituire un tavolo di lavoro con i rettori e con il Comune affinché ci sia la possibilità di ridurre i tempi – ha spiegato Del Medico –. Quindi noi incominciamo a lavorare tutti insieme, poi quando la Regione darà l’ok per la vendita, passeremo a operare insieme in sede di Conferenza dei servizi. La stima base per la vendita di Bandini non c’è, ma non può essere inferiore al prezzo d’acquisto, pari a 3 milioni e mezzo più le spese".

La proposta è stata accolta positivamente dai rettori delle Università e dal vicesindaco Michele Capitani in rappresentanza del Comune di Siena. "Ringrazio per l’opportunità di riprendere un percorso che avevo visto rallentare – ha commentato Roberto Di Pietra, rettore dell’Università di Siena –. Le novità mi sembrano importanti, da un lato a breve ci saranno le condizioni per cui la giunta dia l’autorizzazione a vendere, e dobbiamo lavorare in parallelo sull’edificio delle Pie Disposizioni. Come più volte ribadito da tutti gli attori, Siena come città universitaria ha bisogno di tornare ad avere due mense". Sull’edificio delle Pie Disposizioni il tavolo si occuperà di raccogliere informazioni ad esempio in merito ai flussi, alla fruizione, ai costi di ristrutturazione e anche circa il tipo di accordo da stipulare per l’uso dell’edificio. "Dopo che Università e Comune hanno fatto presente il problema, il presidente Giani ha fatto una cosa cruciale, cioè accettare di mettere in vendita Bandini – ha commentato il rettore dell’Università per Stranieri Tomaso Montanari, collegato da remoto –. A questo va aggiunta la determinazione di continuare a usare quei soldi e lasciarli nella disponibilità di Siena. Noi abbiamo chiesto anche una terza mensa più piccola vicino alla stazione, ma è un’altra questione".

Pieno sostegno all’iniziativa del Dsu è arrivato anche dal Comune. "Vedo una luce alla fine del tunnel, ma dobbiamo arrivare preparati – ha commentato il vicesindaco Capitani –. Bisogna capire lo stato dell’immobile anche dal punto di vista urbanistico ed edilizio e sono a disposizione per farlo. Per quanto attiene Bandini, credo che le destinazioni che attualmente il Piano operativo concede possano dare il bilanciamento economico necessario, che può essere residenziale ma anche adibito ad uffici, come per molti edifici del centro storico".

Eleonora Rosi