È un cantiere atteso da anni ma in qualche modo divisivo quello di San Miniato. I lavori in piazza della Costituzione, e quelli per la messa in funzione dell’autorimessa sottostante, sembrano non trovare il parere unanime di lavoratori e residenti della zona. Tutti convinti che l’intervento sia più che necessario, nella logica di rivalutazione e incremento dei servizi nel quartiere, mentre a destare dubbi sono i tempi del cantiere. Un’opera oggetto di un iter lungo, che parte dal 2020, finanziata con i fondi del Pnrr per un investimento di più di 3 milioni di euro, e parte del programma di recupero urbano dei quartieri limitrofi e residenziali. Nel cantiere i lavori sono iniziati nell’inverno scorso, dopo il completamento della deviazione di via Berlinguer che ha permesso alla strada - che prima tagliava la piazza - di girare intorno all’emiciclo, con l’obiettivo di portare a termine un progetto che inciderà non solo sulla pavimentazione, le cui condizioni erano diventate pressoché insostenibili, ma sull’intera organizzazione del centro nevralgico della zona.
Allo stesso tempo, i lavori ai parcheggi coperti - adesso messi in stop per permettere il progresso del cantiere nella parte superiore - permetteranno di mettere finalmente in funzione l’autorimessa, da sempre inagibile, consentendo di aumentare i posti macchina, uno dei problemi più sentiti dai residenti in un quartiere che vede la compresenza del policlinico e del polo universitario, oltre ad abitazioni private e attività lavorative. La fine dei lavori è prevista per il 2025, ma nel frattempo non sono mancate alcune polemiche; come nella primavera scorsa, quando i bambini della scuola d’infanzia dell’Acquacalda trasferiti all’emiciclo di San Miniato a causa dei lavori di adeguamento sismico, si sono trovati a dover fare i conti con calcinacci e polvere. Una situazione poi risolta celermente, ma che mette in guardia sui rischi del cantiere, soprattutto per chi abita o lavora in piazza della Costituzione.
La soddisfazione per un intervento accolto favorevolmente va quindi a braccetto con i disagi avvertiti da parte degli abitanti, che per accedere ai palazzi che circondano la piazza devono spesso scavalcare larghe pozze di acqua stagnante. Senza parlare di una pulizia che in alcuni punti lascia desiderare. E se i forti rumori devono essere messi in conto in un cantiere, sono gli odori a preoccupare. Non sono in pochi a lamentarsi dell’utilizzo, necessario, di prodotti chimici per lo stabilizzamento della pavimentazione, prima del quale avrebbero preferito essere avvertiti. Una zona vissuta e importante, anche se si richiede una maggiore attenzione soprattutto verso gli anziani, parte consistente della popolazione di un quartiere che tra gli anni Settanta e gli anni Novanta ha ridisegnato la mappa degli insediamento a nord est, con l’inserimento anche di funzioni importanti: da quelle universitarie a quelle sportive, a quelle del grande complesso di Banca Monte dei Paschi.