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Salvato un ex pilota di rally "Grazie all’équipe dei trapianti" Maccherini: "Paziente brillante"

Un lampo di luce nel buio del Covid 19. "Gli ultimi venti giorni, quando mi hanno attaccato alla macchina che permetteva di sostituire il mio cuore che non funzionava più sono stati difficili. Arrivato in sala operatoria ero tranquillo. Sapevo che ce l’avrei fatta", racconta Carlo Bertoncini, 60 anni. Ex pilota di rally di Barga, in Lucchesia, è rinato grazie al trapianto a cui è stato sottoposto a Siena, venendo dimesso qualche giorno fa. "Abbiamo lanciato un allarme nazionale, sulla base di quanto previsto dai protocolli. E il primo organo disponibile e compatibile per lui è arrivato proprio dalla Toscana. Un intervento tra l’altro andato meglio del previsto perché di solito i pazienti con urgenze sono particolarmente delicati", spiega Massimo Maccherini (nella foto), il cardiochirurgo che l’ha operato e che dirige il Centro trapianti di cuore alle Scotte. "Un paziente direi quasi brillante. Nel senso che è passato da una condizione molto grave – aggiunge – ad un recupero veloce, venendo dimesso neppure un mese dopo l’intervento. Sono stati molto bravi anche i colleghi della Cardiologia perché ha trascorso immobile a letto molte settimane ma si è ripreso in modo, come detto, brillante grazie alla riabilitazione svolta".

Tutto inizia quando l’Italia è già in lockdown. Bertoncini arriva al policlinico, viene ricoverato in Cardiologia. E’ il 18 marzo. Due lunghissimi mesi trascorsi alle Scotte con le difficoltà legate anche alle visite dei familiari che non potevano certo fargli arrivare il loro sostegno come avrebbero voluto. La gestione Covid dell’ospedale è stata rigida ma efficace, con un percorso obbligato. "Non so chi sia la persona che mi ha permesso di vivere una seconda vita – dice ora l’uomo, accolto da striscioni al suo ritorno a casa – ma vorrei ringraziarla ovunque si trovi lassù". L’altro grazie va alla dottoressa Sonia Bernazzali e a tutta l’equipe di Maccherini che lavora per i trapianti. "Eccezionali", assicura. Il Covid 19 insomma non ha fermato le donazioni e anche grazie alle procedure ultra rapide per il tampone attivate dall’Azienda ospedaliera, il prelievo dell’organo è stato effettuato con la necessaria tempestività.

La.Valde.