Riti satanici e violenze di gruppo Il pm vuole ascoltare la donna Disposto l’incidente probatorio

Il caso, approdato anche a ’Quarta Repubblica’ , vede indagati marito e moglie. Non si sa però se si svolgerà l’audizione protetta: l’udienza è slittata a inizio giugno . .

Un film dell’orrore le accuse da cui deve difendersi una coppia lombarda indagata dalla Distrettuale di Milano per la presunta riduzione in schiavitù di una donna, che adesso ha 41 anni, ad essi affidata da adolescente. E da cui l’uomo ha anche avuto un figlio. Il 67enne, difeso dall’avvocato Luigi De Mossi mentre il collega Francesco Poggi di Milano assiste la moglie, 62 anni, sarebbe anche accusato di violenze sessuali di gruppo avvenute nella nostra provincia, quando la giovane era fuggita qui, risalenti al 2012 e al 2015. Una era accaduta, secondo la vittima, proprio in città mentre stava lavorando. Nel febbraio scorso ha raccontato la sua storia con il nome di fantasia Miriam a "Le Iene", mentre ad ottobre il caso era stato analizzato da ’Quarta Repubblica’.

La novità nell’inchiesta, coordinata da Stefano Ammendola nel massimo riserbo, è adesso la richiesta di incidente probatorio al gip Stefania Pepe, che l’ha accolta. E servirebbe per raccogliere la testimonianza della vittima sui fatti denunciati, naturalmente sotto la forma dell’audizione protetta come sempre avviene nel caso di reati del ’Codice rosso’ che tutelano persone fragili e abusate.

L’udienza era fissata il 23 maggio ma la donna non era presente. C’è stato infatti un rinvio a inizio giugno per l’acquisizione di certificati medici. Il suo avvocato Massimo Rossi ha rappresentato tra l’altro come risentirla nuovamente (cosa che è avvenuta in altre inchieste sul caso che secondo la difesa degli indagati ne avrebbero però escluso il fondamento) sarebbe stato per la donna un ulteriore danno oltre a quello già subito. Così enorme da non consentirle insomma di sostenere l’audizione davanti al giudice. Non si sa dunque se si svolgerà.

I fatti su cui la distrettuale di Milano indaga riguardano un lungo arco temporale, fra il 2000 e il 2015, iniziati nel Varesino e poi proseguiti nella nostra provincia. Alcune violenze sarebbero avvenute da parte di più uomini nel corso di presunti riti satanici con persone incappucciate e con tuniche, al cospetto di un crocifisso capovolto e con la recita di litanie. La giovane sarebbe stata anche cosparsa di cenere. Nel corso di questi episodi l’avrebbero inoltre ferita al dorso e agli arti, subendo una sorta di infibulazione.

Laura Valdesi