Albo delle rievocazioni storiche, il Comune iscrive il Palio per il 2025: "Sanzioni penali, maggiore tutela"

Nel gennaio scorso c’era stato un dibattito fra favorevoli e contrari a presentare la domanda alla Regione

In attesa che l’Ordinanza Martini, prorogata fino a giugno, venga superata il Comune ha rinnovato la richiesta

In attesa che l’Ordinanza Martini, prorogata fino a giugno, venga superata il Comune ha rinnovato la richiesta

Siena, 27 aprile 2024 – Bene proseguire l’iter per far riconoscere il Palio patrimonio culturale immateriale che viene trasmesso di generazione in generazione. Un percorso già avanzato e a cui è giusto dare gambe per centrare l’obiettivo finale. Ma il Comune ha opportunamente riconosciuto anche la necessità di iscrivere il Palio al calendario delle manifestazioni di rievocazione storica della Toscana. La domanda è stata depositata da Palazzo pubblico che aveva tempo fino al 30 aprile. Ed è relativa al 2025 perché quella per il 2024 fu presentata la scorsa stagione. La documentazione è stata inviata in qualità di ente organizzatore del Palio, sentito il rettore del Magistrato delle Contrade che è la voce delle 17 Consorelle.

Il motivo dell’iscrizione? "Secondo le valutazioni del Comune di Siena – recita una nota –, in attesa di un quadro normativo più specifico, l’iscrizione a tale calendario può offrire una maggiore tutela per tutti gli attori del Palio rispetto alle sanzioni penali. La legge numero 184 del 2004, infatti, stabilisce che ’le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale (Dei delitti contro il sentimento per gli animali, nd r) non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla Regione competente". Hanno ragione per carità tanti senesi e contradaioli a criticare il fatto che magari il Palio di Siena, della cui unicità nessuno discute, in graduatoria arriva magari dopo manifestazioni che hanno ben altra tradizione, prendendo qualche migliaio di euro. Tuttavia gli attacchi, strumentali e continuati alla nostra Festa, sono tanti per cui sarebbe stato errato non mettere fieno in cascina in attesa appunto del superamento dell’ordinanza Martini che è stata prorogata fino al primo giugno.

"Da sottolineare – prosegue ancora Palazzo Pubblico – anche come la legge regionale numero 59 del 20 ottobre 2009 che riguarda le norme per la tutela degli animali, all’articolo 15 recita come ’le manifestazioni che prevedono l’impiego di animali sono autorizzate dal Comune dove si svolgono, sulla base dei criteri definiti dal regolamento di cui all’articolo 41, previo parere favorevole dell’Asl competente".