Riccaboni dice no al centrosinistra Il gioco a eliminazione dei candidati

Dopo Frati, anche l’altro ex rettore declina l’invito della delegazione guidata dal Pd e da Italia Viva. In casa centrodestra va in scena ’acchiappa la talpa’, le martellate sui nomi di aspiranti sindaco

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di Pino Di Blasio

Continua il gioco dei dieci piccoli candidati, l’eliminazione continua di aspiranti sindaco, in casa centrodestra e centrosinistra. Una versione senese di Whac-a-Mole, attento alla talpa, il gioco per bambini che dovevano martellare la talpa che usciva a caso dai buchi. Vinceva chi era più veloce a colpire. Così, in mezzo a incontri che sanciscono solo la mancanza di un accordo tra le varie anime nei due schieramenti maggiori, e le martellate ai candidati fatti uscire finora, i partiti vanno avanti nella loro ricerca del candidato.

Partiamo dal centrosinistra, il più indietro sui nomi ma con più punti nel gioco a eliminazione. Dopo il no dell’ex rettore Francesco Frati, che nei sondaggi riservati era dato vincente contro tutti i rivali, la folta delegazione di dirigenti Pd potenziali alleati, tra cui Italia Viva, ha incassato il rifiuto anche dell’altro ex rettore Angelo Riccaboni, altro vincente nei sondaggi. Non ci sarebbero più spiragli, Riccaboni preferisce continuare con i suoi progetti Pnrr e le attività del Santa Chiara Lab e di Prima, piuttosto che pensare alla corsa a sindaco. Con Enrico Letta segretario Pd con pieni poteri forse l’opzione avrebbe avuto più chance; ma con un partito ’balcanizzato’ per le prossime primarie del segretario, che spera di ritrovare un’anima nei gazebo, è utopistico pensare a una campagna elettorale in concordia.

In attesa di sapere come ufficializzeranno il ’niet’ di Riccaboni in casa centrosinistra, la litania di riunioni nel centrodestra conquista più spazio. Le ’martellate’ sulle talpe finora hanno colpito nell’ordine Massimo Castagnini, presidente Sigerico, Gaia Tancredi, presidente Lilt, Luca Venturi, ideatore e direttore del Siena International Photo Awards, oltre al sindaco attuale Luigi De Mossi, con il suo passo indietro ’spontaneo’. Il prossimo obiettivo dei ’martellatori’ potrebbe essere Guglielmo Ascheri, già vicepresidente dell’Emma Villas, oggi con un ruolo manageriale in Rcs Sport sui grandi eventi. Un nome circolato nelle scorse settimane, ma rimasto sottotraccia, per evitare di bruciarlo.

Oppure Riccardo Baccheschi, amministratore di AchilleS Vaccines, che si è dimesso dalla deputazione generale della Fondazione Mps, sarebbe stato contattato dai ’grandi elettori’ dei partiti di maggioranza, a cominciare da Fratelli d’Italia, ma preferirebbe entrare nel consiglio d’amministrazione del Biotecnopolo, invece di fare i conti con potenziali conflitti d’interesse in Comune. Sempre nello stesso campo, potrebbe spuntare il nome di uno dei fratelli Neri di Philogen; forse non Dario, visto il ruolo preminente nella gestione di Philogen e la sua carriera accademica a Zurigo.