Riccaboni candidato al "Mangia" Medaglie a Castelli e ’Ragazzi del ’53’

Questi i nomi che verranno portati dalle 17 Consorelle all’attenzione del Concistoro del 16 maggio. Rettore dell’Ateneo dal 2010 al 2016, il professore di Economia aziendale ha molti incarichi europei. .

Riccaboni candidato al "Mangia"  Medaglie a Castelli e ’Ragazzi del ’53’

Riccaboni candidato al "Mangia" Medaglie a Castelli e ’Ragazzi del ’53’

di Laura Valdesi

SIENA

Primi nomi per il Premio Mangia e per le medaglie di civica riconoscenza. Tre quelli che vengono proposti all’attenzione del Concistoro da tutte e 17 le Contrade, come emerso martedì nell’ultima riunione del Magistrato. I tempi, del resto, stringono. Perché il 15 maggio scadono i termini per individuare i profili di eccellenza che saranno premiati come sempre il 15 agosto al teatro dei Rozzi. Ed il 16 è già stato convocato il Concistoro alle ore 21.

A mettere tutte e 17 le Contrade d’accordo, anche se erano circolati in precedenza una serie di possibili nomi, è stata l’unica candidatura avanzata dalla Civetta: Angelo Riccaboni. Docente di Economia aziendale dal 1999 all’Università di Siena di cui è stato rettore dal 2010 al 2016, è presidente della Fondazione Sclavo. E’ stato anche componente del collegio sindacale di Banca d’Italia e del Monte dei Paschi. Fra i tanti incarichi prestigiosi, la presidenza di "Prima" a Barcellona, un’iniziativa euro-mediterranea di innovazione e ricerca sui temi alimentari sostenibili, cofinanziata dalla Commissione europea e 19 Paesi. Presiede inoltre il comitato di indirizzo del Santa Chiara Lab. "La sua attività didattica e di ricerca – si legge nel curriculum vitae dell’Università – è focalizzata sul ruolo della governance e del controllo d’impresa nell’attuazione dell’Agenda 2030 e sul contributo delle organizzazioni e delle Università nel promuovere innovazioni sostenibili".

Due le medaglie di civica riconoscenza che vengono portate alla valutazione del Concistoro rispettivamente da Valdimontone e Nicchio: si tratta del maestro d’arte Ciro Castelli e de ’I Ragazzi del ’53’. Nato a Siena nel 1943, Castelli inizia negli anni ’60 a lavorare presso alcune botteghe di falegnameria come artigiano restauratore e ha l’occasione di collaborare presso la Soprintendenza di Firenze per i primi interventi alle opere dipinte su tavola danneggiate dall’alluvione del 1966 a Firenze. Dal 1972 al 2010 ha lavorato presso l’Opificio delle pietre dure formando anche restauratori nell’ambito di una iniziativa finanziata da The Getty Foundation. Fra i fiori all’occhiello dei suoi interventi il recupero di opere di Leonardo, Caravaggio, Raffaello, Vasari, Botticelli, Cimabue, Beccafumi, solo per citarne alcuni. Nel 1993 ha ricevuto un encomio solenne del ministero per i Beni e le attività culturali per l’intervento agli Uffizi in occasione dell’attentato in via dei Georgofili a Firenze.

L’altra medaglia di civica riconoscenza andrà a ’I Ragazzi del ’53’ associazione con sede in strada delle Tolfe "che nasce nel 1983 per l’iniziativa di alcuni soci fondatori in occasione dei loro 30 anni di vita... che vollero trovare un modo, un luogo – si legge nel loro sito – dove si potesse restare in una parola ’ragazzi’". Il fiore all’occhiello sono le tante operette che hanno sempre avuto scopo benefico. E per i 70 anni di vita faranno un nuovo spettacolo ai Rinnovati ad ottobre il cui ricavato aiuterà qualche iniziativa meritevole. Sono stati attori, coreografi, cantanti e grafici per far divertire il pubblico, comprese le case di riposo. Nel 2005 hanno offerto il Masgalano.