"Resto un civico sostenuto dai partiti Va definito il perimetro degli alleati"

Le strategie di Montomoli dopo l’appoggio del centrodestra. "I buoni rapporti con il Governo sono un valore aggiunto per la città. Perplessità su parte dell’attuale amministrazione. Terzo polo, niente intesa"

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di Orlando Pacchiani

Ci sono voluti quattro mesi e mezzo, dal lancio della sua candidatura il 5 settembre. Da mercoledì pomeriggio Emanuele Montomoli non è più un candidato civico in autonomia, ma è anche appoggiato dai partiti del centrodestra. Un percorso non facile, che ha riguardato anche la profonda frattura all’interno dell’attuale maggioranza.

Come è maturato il rapporto con il centrodestra?

"La definizione del perimetro della coalizione ha aiutato a chiudere l’accordo. Accolgo con favore i partiti del centrodestra anche se resto un candidato civico. Sono peraltro convinto che il buon rapporto con il governo, anche grazie ai parlamentari del territorio, potrà essere un valore aggiunto per Siena".

Cosa intende per definizione del perimetro?

"Non è un mistero che ho molte perplessità su una parte dell’amministrazione attuale. In questo senso ha fatto chiarezza la candidatura di un’altra persona, sostenuta da alcuni esponenti civici con cui avrei avuto difficoltà a dialogare per le differenti visioni della città".

Lei aveva dialogato anche con altri, in testa il Terzo polo. Prospettiva ormai svanita?

"In particolare mi sono confrontato con Azione, ma il Terzo polo non è mai arrivato a una sintesi per avviare una proposta concreta di dialogo. La mia ambizione sarebbe seguire il percorso del sindaco Bucci a Genova, con centrodestra e Terzo polo, ma capisco che l’operazione sarebbe proibitiva. Continuerò a parlare con tanti esponenti della società civile, vedremo poi cosa potrà maturare".

Ma non ha dialogato con troppi interlocutori? Questo magari significa che ha un’identità troppo indefinita…

"La verità è che non una posizione ideologica ma sono un candidato civico, laico e riformista che lavora su programmi e progetti. E lo ritengo un merito. Se vincerò, sarò il sindaco della concretezza e valuterò la bontà delle idee, a prescindere da dove vengono".

Farà una sua lista?

"Certamente ci sarà la lista Montomoli sindaco, poi le componenti civiche faranno le loro valutazioni. Ma in ogni caso la composizione della coalizione è freschissima, ci sarà tempo e modo per definire la strategia migliore".

Come supererà il conflitto di interessi latente, e per qualcuno evidente, sul Biotecnopolo?

"Credo che il Biotecnopolo sia un asset strategico per la Siena del futuro, avere un sindaco che conosce a fondo la materia può essere solo un bene. Lavorerò affinché possa essere un vantaggio per tutta la città, il giorno in cui si dimostrerà che da sindaco ho avuto un interesse personale diretto immagino che chi di dovere interverrà. Fino ad allora avrò lo stesso conflitto di interesse di chiunque può intrecciare la propria attività con il lavoro di sindaco, sia dipendente di banca o libero professionista".

Come si comporterà con i suoi ruoli all’Università e Vismederi?

"All’Università ovviamente andrò in aspettativa, mi occuperò solo in maniera marginale di Vismederi, dove sono presenti manager capaci che possono svolgere le mie funzioni. Seguirò le vicende dell’azienda di cui resterò proprietario quando potrò, dopo aver adempiuto a tutti gli impegni da primo cittadino. Ma non sarò un sindaco part time".

Da dove partirà il suo programma, quali i punti principali?

"Abbiamo accennato al Biotecnopolo, come occasione per il settore delle scienze della vita e come paradigma per parlare di opportunità di lavoro, una delle questioni principali della Siena del presente e del futuro. Bisognerà poi ragionare su quale tipo di modello turistico vogliamo proporre, penso che ci sia da fare molto per destagionalizzare, per esempio puntando su grandi eventi nei periodi con minore frequenza. E poi credo che vada consolidato il rapporto con le Università e i poli di alta formazione di cui siamo ricchi, fornendo percorsi e strutture adeguate. Sono un’enorme ricchezza per la città, non solo culturale ma anche per la presenza di tanti studenti, docenti e personale che vengono da fuori e hanno bisogno di trovare una città aperta e accogliente".