
Rebus lavori. Nessun inizio, attesa inutile
Nessun sopralluogo al muro di sostegno dell’area del Resort Il Chiostro di Pienza. Contrariamente a quanto annunciato nella lettera inviata, a firma di Alessio Deledda, alla Soprintendenza, al Comune e alla società Masca, gestore della struttura che si oppone alla cessione, ex proprietà della Diocesi, alla società Utopia per poco meno di due milioni e mezzo di euro. Una struttura dove sono state realizzate 37 camere, con sala ristorante, un chiostro, un grande giardino con piscina con vista panoramica sulla Val d’Orcia. All’origine del contenzioso il mancato rispetto, secondo la società Masca, da parte della Diocesi della prelazione che l’attuale gestore ritiene sia stato negato indebitamente. Ma questo è un aspetto giuridico complesso, lungo da risolvere. Torniamo al muro di cinta, all’annunciato e non avvenuto sopralluogo da parte della ditta incaricata di avviare il lavoro per la realizzazione del progetto.
Ieri ad attendere la ditta, i dirigenti o esperti scelti dalla società Utopia, c’erano cinque dipendenti (tre di Masca più la direttrice dell’albergo e il titolare dell’attività di ristorazione). "Non si è presentato nessuno – scrivono nella lettera inviata ai soggetti interessati - nessun avviso, nessuna pec p messaggio. Ci siamo sempre resi disponibili alle richieste e, nonostante la diversità di veduta sul tema della proprietà almeno un avviso sul cambio di programma sarebbe stato opportuno".
L’attesa è finita alle 15,30 informando, come accennato, di quanto accaduto i competenti organi istituzionali. Intanto i 27 dipendenti confidano nell’intervento del prefetto per scongiurare una interruzione del rapporto di lavoro.
Massimo Cherubini