La nuova sfida dell’enologo Roberto Cipresso (foto) si chiama Oria e farà base in Val d’Orcia, nel versante di San Quirico che guarda Montalcino. "Con il mio amico e socio, Martin Iglesias, ho acquistato un casale tra Montalcino e San Quirico d’Orcia che si chiamava Oria Bianco. Abbiamo piantato 5 ettari di vigna, con 140 cloni di sangiovese".
Qual è l’obiettivo?
"Voglio celebrare il mio legame con il Sangiovese attraverso un vino iconico. Installeremo un filo termico a batteria solare in grado di accendersi e riscaldare il vigneto in caso di temperature particolarmente rigide".
Chi vino sarà?
"Oria sarà un Igt ricavato da 26 ettari di vigneto, che entreranno in produzione. Puntiamo ad arrivare a 20mila bottiglie. Abbiamo recuperato un vigneto con cui realizzeremo un’etichetta chiamata Prologo".
Ma il mercato del vino non è saturo?
"Ci rivolgiamo a winelovers che potranno acquistare piccoli appezzamenti di terreno e seguire con me tutte le fasi enologiche. Abbiamo già rapporti con 12 paesi. Alla fine, avranno il loro vino direttamente casa. Chi in Canada, chi in Corea…".
Quindi saranno piccoli azionisti del progetto?
"Il progetto nasce come società semplice. Nel giro di 5 anni puntiamo a dare vita ad una società per azioni: i metri quadri di terra si trasformeranno in azioni. Una sorta di futures".
Il vino è un investimento a lungo raggio: nel frattempo?
"Il progetto architettonico prevede 14 suite, una spa e un ristorante. Gli ettari complessivi sono 40, oltre ai 26 a vigneto, ci saranno anche oliveti e grano Senatore Cappelli. Il nostro sarà un laboratorio a cielo aperto per sperimentare nuovi approcci sostenibili".
G.P.