PINO DI BLASIO
Cronaca

Profumo e Viola assolti per il caso derivati Mps: "Anni di sofferenza. La sentenza fa giustizia"

Per la Corte d’Appello "il fatto non sussiste", assolto anche Salvadori. Inammissibili i risarcimenti chiesti dalle oltre duemila parti civili. Le reazioni degli ex vertici, per la Banca taglio alle riserve per le cause .

Profumo e Viola assolti per il caso derivati Mps: "Anni di sofferenza. La sentenza fa giustizia"

Profumo e Viola assolti per il caso derivati Mps: "Anni di sofferenza. La sentenza fa giustizia"

E’ finita come doveva finire. Nonostante il colpo di coda del rinvio della sentenza per l’influenza di un giudice. La grande partita dei derivati Mps, l’inchiesta che per anni ha monopolizzato la narrazione sulla crisi della banca più antica del mondo, si è chiusa con l’annullamento delle condanne in primo grado per gli ex vertici Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori. Un ribaltamento della sentenza, in appello, che è una diretta conseguenza del verdetto della Cassazione, che ha confermato le assoluzioni per l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e gli altri 11 imputati, tra ex dirigenti di Monte, Nomura e Deutsche Bank. Ovvero le banche protagoniste del caso derivati Alexandria e Santorini, con il contorno di Fresh e Chianti Classico.

"Il fatto non sussiste" è la pietra tombale, forse non definitiva, posta dalla Corte d’Appello di Milano sulla contabilizzazione dei derivati nei bilanci del Monte dei Paschi. Anche il Monte è stato assolto. In primo grado Profumo e Viola furono condannati a 6 anni di reclusione per falso in bilancio e aggiotaggio, oltre a 2 milioni e mezzo di euro di multa, Paolo Salvadori fu condannato a 3 anni e mezzo, Banca Mps a 800mila euro di sanzione pecuniaria. Condanne limitate alla contabilizzazione dei derivati solo nel bilancio semestrale 2015, perché per gli altri bilanci 2012, 2013 e 2014 era scattata la prescrizione.

La Corte d’Appello, presieduta dalla giudice Maria Rosaria Correra, con un breve dispositivo, ha assolto gli imputati con formula piena, ha scagionato Banca Mps "per insussistenza dei reati presupposti’ e ha dichiarato ’inammissibili’ le richieste di risarcimento delle oltre 2mila parti civili costituitesi nel processo. Che avevano già subìto l’eliminazione prima del verdetto. Le assoluzioni arrivano esattamente due mesi dopo il verdetto della Cassazione su Mussari, Vigni e gli altri 11 imputati. C’è da precisare un aspetto, però: non sono stati commessi reati nella contabilizzazione dei derivati Alexandria, Santorini e dei prestiti Fresh e Chianti Classico. Non c’è stata frode o tentativo di occultare le maxi perdite derivate dall’acquisto sciagurato di Banca Antonveneta. Era il filo rosso che univa i due processi, che comprendeva i bilanci dal 2009 al 2015, che sottostavano alla raffica di aumenti di capitale, con miliardi buttati in una nave che aveva già sbattuto contro un iceberg e nessuno aveva provveduto a riparare la falla. Non c’è stato reato, ma quei derivati ristrutturati hanno avuto come genesi un maquillage sui bilanci per varie ragioni, perfino politiche.

"Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza. Ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia e sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda". E’ l’unico commento di Alessandro Profumo, ex presidente di Mps e già amministratore delegato di Leonardo, che ha pronunciato queste parole "con la voce rotta dal pianto", secondo le agenzie. "La sentenza fa giustizia e chiude una triste vicenda durata dieci anni. Resta la profonda amarezza - afferma Fabrizio Viola - di essere stato condannato in primo grado per reati che l’ appello ha dichiarato inesistenti, dopo aver servito la banca e il Paese nel rispetto delle leggi e dei principi morali che hanno sempre indirizzato i miei comportamenti. Questa amarezza mi accompagnerà per il resto della vita nella consapevolezza che i danni soprattutto reputazionali subiti non me li restituirà nessun tribunale".

"Mps è una banca più solida dopo la sentenza, per il Mef sarebbe un errore vendere ancora sul mercato. Serve un progetto con le Fondazioni bancarie al centro" afferma il segretario della First Cisl, Riccardo Colombani. In Borsa Mps chiude a +2.94%.